IL LIMITE | Elisabetta Di Sopra

di Valentina Tebala

La bellezza e la nudità segnata, ma non piegata dal tempo di una ex modella dell’Accademia di Belle Arti di Venezia si fa largo all’interno di un’aula deserta tra i banchi accatastati e la statua in gesso di un nudo maschile. Nel video a tre canali realizzato da Elisabetta Di Sopra, la donna è ripresa di spalle e a figura intera nell’inquadratura centrale mentre ai due lati la videocamera zoomma sulle gambe e sul braccio destro sollevato in lieve tensione. La costrizione all’immobilità in una posa innaturale misura ancora un’ultima volta il limite massimo di resistenza della modella ormai in pensione: l’opera video vuole proprio suggerirci una riflessione sul concetto di «limite» inteso non soltanto dal punto di vista fisico, ma forse ancor di più in senso psicologico. Così la messa in scena con la modella diventa sostanzialmente allegoria – assumendo dunque carattere universale – di una pratica di resistenza, sia fisica che mentale appunto, a cui ogni essere umano può andare incontro nel corso della propria vita. L’artista si, e ci, domanda: qual è il nostro limite? Quanto possiamo sopportare, prima di cedere, una condizione evidentemente estranea e avulsa dalla nostra natura? Al di là di ogni ipotesi di risposta, quello che traspare dalla semplicità poetica, potente e insieme leggera come un soffio, di queste immagini (che a dispetto del mezzo utilizzato eludono il movimento, e anch’esse nella loro fissità sembrano quasi tre fotogrammi) è l’intrinseca carica energetica e forza vitale di un corpo – e della sua anima – con tutti i suoi minuscoli sussulti. La verità biologica del corpo resistente e resiliente che appartiene naturalmente a ciascuno di noi.

Elisabetta Di Sopra, IL LIMITE, 2019. Video a tre canali, 7’20”. Courtesy dell’artista. 

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