PEOPLE ART

COMMITTENZA PUBBLICA E PRODUZIONE

Valentina Gensini

presupposti di una pratica convintamente indipendente e responsabile non sono semplici da raccontare. Anzitutto ci vuole formazione, un aspetto imprescindibile per il nostro mestiere. Laurea in storia dell’arte contemporanea a Firenze con Maria Grazia Messina. Scuola di specializzazione triennale a Siena con Enrico Crispolti. Corso specialistico all’Ecole du Louvre in museologia, estate 2004. Un percorso coerente e serrato tra arte contemporanea e museologia, due grandi passioni cui ne va unita una terza: l’insegnamento, praticato fin dall’inizio nelle collaborazioni seminariali con l’Università di Siena, quindi con corsi annuali all’Istituto Europeo di Design e il coordinamento scientifico di un Master in Arts Management, nonché attraverso la docenza in corsi di formazione insegnanti. Negli anni della Scuola di Specializzazione già lavoravo a un gruppo di ricerca presso la Galleria d’Arte Moderna di Palazzo Pitti diretta da Carlo Sisi, un grande maestro di pensiero e metodo, con cui abbiamo realizzato il catalogo generale del museo oltre a numerose pubblicazioni sull’Ottocento e il primo Novecento. Frequentare a lungo i depositi, i restauratori, gli archivi in cui si ricostruisce la storia di un’opera è stata un’esperienza fondamentale che mi sono ritrovata negli anni successivi, quando ho fondato e diretto il Museo Novecento di Firenze, nato come polo fortemente sperimentale in campo museologico. La formazione è tutto, e nel nostro lavoro non finisce mai.  Gli anni trascorsi prima come consulente e poi curatrice alla Fondazione Palazzo Strozzi mi hanno insegnato come si organizza una grande mostra (presso la fondazione ho curato Green Platform. Arte Ecologia e Sostenibilità, 2008), nonché l’importanza della mediazione culturale, per cui mostre e musei sono anzitutto dispositivi di pensiero, non di esclusiva pertinenza degli addetti ai lavori. Ho lasciato Strozzi per iniziare la collaborazione con il Comune di Firenze, per aprire due nuove istituzioni: il Museo Novecento, che ho fondato e inaugurato nel 2013 per riscattare oltre cinquant’anni di oblio per le collezioni novecentesche raccolte da Carlo Ludovico Ragghianti; Le Murate Progetti Arte Contemporanea, centro di arte contemporanea dedicato a residenze e nuove produzioni gestito da Mus.e, di cui oggi ho la direzione artistica. Le Murate è l’ex carcere cittadino, un quartiere recentemente restituito alla città con case popolari e luoghi dedicati alla cultura contemporanea, tra cui il nostro spazio, dove ogni anno centinaia di artisti trascorrono periodi di residenza o formazione producendo opere inedite.  Sono una storica dell’arte, ed esercito la curatela con un approccio metodologicamente rigoroso e con una determinazione etica fondamentale: l’arte non è evento, i musei non sono location. L’arte è mezzo di emancipazione potente per la cittadinanza, i musei sono dispositivi del pensiero capaci di agire sulla società. L’arte regala visioni e consapevolezze perchè ha uno sguardo obliquo sulla realtà. La scarsa consapevolezza di certa società porta a intendere erroneamente i musei come locations e i centri di produzione come luoghi di eventi, magari gestiti da curatori non adeguatamente formati. Mai quanto oggi le istituzioni pubbliche devono riscoprire la responsabilità della committenza e avocare a sé il ruolo di epicentri sperimentali per strategie di emancipazione e responsabilizzazione di una società complessa, aperta all’inclusività e alla pluralità di culture e linguaggi. Il Progetto RIVA, che ho fondato e diretto dal 2012 raccogliendo la sfida di fare arte pubblica in Italia, lavora ad un’indagine artistica e ambientale nell’ottica di un approccio ecosofico al paesaggio. Dal 2016 è realizzato in co-progettazione e con il sostegno del programma Sensi Contemporanei nell’ambito dell’accordo di programma quadro tra Regione Toscana, Mibac Direzione Generale Cinema e Agenzia per la Coesione Territoriale. La riappropriazione di aree pubbliche abbandonate e la risignificazione del paesaggio naturale e antropico in termini di sostenibilità comportano pratiche necessariamente complesse e impegnate. L’interpretazione e la comprensione del parco fluviale quale metafora dell’intera comunità coinvolta intorno alle economie del fiume ha visto coinvolti, tra gli altri, percorsi sonori prodotti da Radio Papesse, soundscape di Bernard Fort e Katrinem in collaborazione con Tempo Reale, “ritratti” del paesaggio intorno al fiume e della comunità che lo abita realizzati dai fotografi Massimo Vitali, Arno Minkkinen, Jay Wolke, Davide Virdis, Giuseppe Toscano, Martino Marangoni, Paolo Woods, Edoardo Delille in collaborazione con Fondazione Studio Marangoni; installazioni e nuove produzioni degli artisti Adrian Paci, Paolo Masi, Studio ++, Yuval Avital; incontri pubblici e talk internazionali in collaborazione con LWCircus. Si tratta di un percorso tra partecipazione, analisi del territorio, esperienze sonore ed installative. Un racconto dell’ambiente e delle comunità attorno ai fiumi Arno, Sieve e Pesa, sostenuto da riflessioni e azioni consapevoli; una ricerca all’insegna di sostenibilità ambientale, memoria collettiva, tutela del paesaggio, inclusione e identità.

Valentina Gensini è Storica dell’arte e Curatrice, Direttore Artistico Le Murate Progetti Arte Contemporanea, Mus.e, Firenze.

Dall’alto: Valentina Gensini, 2018. Arno Rafael Minkkinen, Progetto RIVA, Arno. Per entrambe courtesy Le Murate Progetti Arte Contemporanea.

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