L’AMORE AI TEMPI DI TINDER | a cura di Clelia Belgrado
BREATHLESS videoinstallazione | a cura di Virginia Monteverde
Presentazione giovedì 6 maggio 2021 | fino al 12 giugno 2021
VisionQuesT 4rosso | Etherea Art Gallery nello spazio di Palazzo
Ducale, Genova
Ti amo, Ti voglio bene, Mi manchi, Ti penso, Ti amerò per sempre, Sto bene con te, Mi piaci, Ho voglia di te, Mi piace guardarti, Ti Adoro, Non voglio perderti, Buongiorno Amore, Non ti dimenticherò mai, Vorrei che tu fossi qui, Vorrei baciarti, Tu sei tutto quello che, Grazie amore mio, Mi fai impazzire, Vieni via con me, Facciamo l’amore insieme……….
Parole prive del loro significato, si rincorrono sui social. Donne altrettanto svuotate, senza più riferimenti ne contenuti. Il web che, nelle sue variazioni Social, consultiamo compulsivamente più volte al giorno, è diventata la più grande piazza pubblica per celebrare un incontro, un ricordo dove condividere le nostre esperienze private. Oggi le App di appuntamenti spesso assomigliano più a un concorso di bellezza, dove solo le persone più attraenti ottengono una risposta, aumentando così il senso di bassa autostima e l’isolamento sociale di chi per una volta decidono di mettersi in gioco. Tinder e le app di dating se da un lato aiutano a conoscere persone fuori dal solito giro di amicizie, dall’altro lato hanno disumanizzato l’essere umano, che diventa un oggetto da scegliere da un catalogo di immagini. La morte dell’anima, il vuoto della contemporaneità dove non si rischia nulla, le paure e le sofferenze nascoste, i non luoghi del virtuale. La disumanizzazione. La tecnologia e la velocità ci stanno conducendo verso l’abisso, o è solo una tappa di un viaggio verso una nuova umanità? Insieme, in un futuro prossimo, vivremo una seconda vita nella realtà virtuale? La vita e morte si fanno social in un esempio di umanesimo capace di confrontarsi con l’era digitale. Oggi più che mai, il digitale ci può dare un’opportunità per ripensare la vita e la morte in una prospettiva rivoluzionata? Queste oltre che ad offrire un tema al progetto, sono alcune delle domande cardine che si leggono negli occhi di ognuna delle donne raffigurate e che Malena Mazza si e ci pone portandole ad esserne una delle chiavi di lettura. Descrivere in parole un’espressione artistica visiva, diventa sempre e semplicemente un completamento – molto personale – di quello che si vede, ma questo può e deve poi essere interpretato da sguardi e sensibilità, diverse da persona a persona. Ognuno di noi ne trarrà poi le proprie considerazioni.
Con Breathless per la prima volta l’artista presenta al pubblico le sue opere video, frutto di un lavoro realizzato in questi lunghi mesi segnati dalla pandemia in una Milano sospesa, lontana dai ritmi frenetici e incessanti, dalle passerelle delle sfilate di moda che fanno della metropoli lombarda la capitale della moda e del design, ambiente peraltro che Malena Mazza, fotografa specializzata in moda e fashion, conosce molto bene. Il suo lavoro in questa Milano giocoforza rallentata ha permesso all’artista di immergersi in questo particolare momento socioculturale, scandito dalla confusione e dallo smarrimento delle persone, per indagare sugli stati d’animo collettivi che già prima del Covid denunciavano il venir meno dei punti di riferimento più rassicuranti, situazione esasperata dall’ansia e dalle restrizioni legate all’emergenza. Questa difficoltà di rispondere all’intima necessità di ancorarsi a “qualcosa di sicuro” in un mondo che sfugge a ogni solida oggettivazione, è stata sviscerata da Malena Mazza e rappresentata nelle sue opere video con la mancanza d’aria, le donne-manichini imprigionate negli schemi rigidi, condizione di chi è svuotato e privo di centro, impossibilitato ad attingere all’universo interno. Da qui parte la ricerca di una particolare sensibilità che ci riporta al sentimento e al senso di sé, in un contesto di estrema fragilità e incertezza. L’esposizione curata da Virginia Monteverde, che consiste in una videoinstallazione su quattro schermi e due video still, rimarrà allestita alla Etherea Art Gallery fino al 12 giugno.
Malena Mazza nata a Bologna, vive e lavora a Milano, dove frequenta la Scuola del Cinema. Inizia quindi la sua carriera come assistente di importanti registi, lavora a fianco di Michelangelo Antonioni e dei fratelli Paolo e Vittorio Taviani. Si avvicina poi alla fotografia, dimensione perfetta per mettere in pratica i suoi progetti sulla mutazione estetica e socioculturale del femminile negli ultimi 40 anni, guardando la fotografia come forma d’arte e prediligendo il colore. Soprattutto esercitando il suo punto di vista ironico e dissacrante che mette l’accento sulla stridente dicotomia dei due aspetti del femminile: la donna che nella quotidianità della vita si divide tra lavoro, famiglia, figli, spesa e pulizie, ma che deve anche sempre essere perfetta, glamour e sexy, come vuole la società. Una donna tanto improbabile quanto reale, un equilibrista della vita. Partecipa a due edizioni dell’iconica Biennale di Venezia, e le sue opere sono state esposte in gallerie e musei internazionali e nelle più importanti manifestazioni e fiere d’arte .
Per info:
VisionQuesT 4rosso Contemporary photography, Genova
+ 39 010 2464203 | 335 6195394
www.visionquest.it | info@visionquest.it
Etherea Art Gallery nello spazio di Palazzo Ducale, Genova
+39 346 733 6012 |+39 347 930 0692
info@ethereaartgallery.it
Ufficio stampa:
Terenzi Communications, Milano
+39 02 66719268
www.terenzicommunications.com