a cura di Giorgina Bertolino
una pubblicazione della Società Editrice Allemandi per il MAN Museo d’Arte Provincia di Nuoro
La Società Editrice Allemandi presenta, da questa settimana nello shop online e dal 3 marzo 2022 in libreria, il volume Carlo Levi: tutto il miele è finito. La Sardegna, la pittura edito in occasione della grande antologica che il Museo MAN dedica al pittore-scrittore (Torino 1902–Roma 1975), ricordando i 120 dalla nascita e gli anniversari dei suoi viaggi in Sardegna, compiuti nel maggio 1952 e nel dicembre 1962. La pubblicazione documenta le 89 opere esposte nella mostra (aperta dall’11 febbraio al 19 giugno 2022) e approfondisce, attraverso una serie di saggi e un ricco apparato di fotografie d’epoca, il rapporto tra Levi e l’isola e aspetti meno conosciuti della sua storia artistica e intellettuale. Il progetto espositivo ed editoriale nasce dalla rilettura di Tutto il miele è finito, l’ultimo libro pubblicato da Carlo Levi in vita, uscito nelle edizioni Einaudi nel 1964.
La mostra del MAN ricostruisce l’incontro fra l’artista e l’isola, offrendo l’occasione per immergersi nella sua pittura, dagli esordi alla maturità, con opere datate dal 1925 ai primi anni settanta. Carlo Levi: tutto il miele è finito. La Sardegna, la pittura è, insieme, una mostra monografica e un’ampia antologica, articolata sui tre piani del Museo. Dedicata a un protagonista della storia e della cultura italiana del Novecento, è un invito a ripensarne l’eredità nel presente. Si avvale della collaborazione della Fondazione Carlo Levi di Roma e dei prestiti di musei, collezioni pubbliche e private. È arricchita dal progetto speciale di residenza produttiva che ha visto coinvolta l’artista Vittoria Soddu (Sassari 1986) con un triplice intervento realizzato con la produzione di Fondazione Sardegna Film Commission.
Pubblicato dalla Società Editrice Allemandi di Torino per il MAN di Nuoro, il volume è a cura di Giorgina Bertolino. In italiano e inglese, consta di 352 pagine e 111 tavole a colori e bianco e nero, 6 saggi, un’antologia di testi di Carlo Levi, la biografia e la bibliografia generale.
Il volume nasce dalla rilettura di Tutto il miele è finito e da un’ampia ricerca scientifica che ne ha ricostruito la genesi, il contesto storico e il fitto intreccio di relazioni e di incontri che hanno guidato i viaggi di Levi in Sardegna. Riporta all’attenzione i primi reportage dello scrittore-inviato sull’isola, pubblicati sulla rivista “L’Illustrazione Italiana” e sul quotidiano “La Stampa”, riproponendo in antologia 4 testi dei 17 articoli poi confluiti nel libro del 1964. Corredato da fotografie e documenti d’epoca, la pubblicazione illustra per la prima volta alcune delle fotografie dell’inedito Album di viaggio Carlo Levi in Sardegna del 1952, rivelando un ulteriore versante del suo rapporto con le immagini e il paesaggio. Questo nucleo prezioso, oggi conservato nel Fondo Fotografico della Fondazione Carlo Levi di Roma, è accostato a una selezione dei bianchi e neri scattati dai celebri autori e fotoreporter Federico Patellani (Monza 1911-Milano 1977) e János Reismann (Szombathely 1905- Budapest 1976) nel corso di due campagne fotografiche legate agli scritti sardi.
Il volume è aperto dall’introduzione di Luigi Fassi dedicata alle ragioni della mostra e della pubblicazione prodotte dal MAN, secondo la peculiare linea di ricerca che il Museo “ha dedicato negli ultimi anni alla riscoperta del proprio territorio – il mondo insulare del mediterraneo italiano – mediante i contributi di artisti e artiste di diversa provenienza e nazionalità che hanno dedicato parte significativa delle loro ricerche alla Sardegna, in un percorso che dal recente passato arriva sino al lavoro delle più giovani generazioni”.
In Carlo Levi: Tutto il miele è finito. Il libro-paesaggio di un artista in Sardegna, la curatrice Giorgina Bertolino restituisce gli esiti della ricerca, rileggendo il libro del 1964 in relazione al percorso dell’artista, alle pratiche della pittura, della scrittura e della politica, alla Sardegna degli anni cinquanta e al rapporto con la fotografia, il giornalismo, la letteratura. “In Sardegna – spiega – i suoi ‘paesaggi scritti’ implicano il corpo, l’esperienza fisica sul terreno, il contatto con un passato amalgamato al suolo del presente, l’ascolto dei suoni, dei canti e delle voci delle persone. Tutto il miele è finito è un libro-paesaggio, della specie di quelle letture che oggi raccogliamo intorno alle nozioni capienti di antropologia del paesaggio e di ecologia della cultura. Oltre l’idea di un paesaggio pacificato, cristallizzato dalle retoriche della bellezza, i paesaggi sardi di Carlo Levi conservano ancora intatta la loro capacità dinamica, cognitiva, politica”.
I viaggi Carlo Levi in Sardegna raccoglie 4 dei 17 articoli pubblicati dallo scrittore-inviato su “L’Illustrazione Italiana” nel 1952 e su “La Stampa” nel 1963. Offrono la lettura dei primi articoli poi confluiti nel 1964 in Tutto il miele è finito e per la prima volta un’antologia di brani in traduzione inglese.
Il volume propone in versione italiana il saggio di Francesca Congiu, Luoghi contestati: il discorso postcoloniale di Carlo Levi in Tutto il miele è finito, pubblicato nel giugno 2012 sulla rivista Studies in Travel Writing. Nella sua analisi, l’autrice passa in rassegna alcune tappe dei viaggi di Levi: “Nel reportage sardo – scrive – l’enfasi sullo scontro e la possibile armonizzazione tra vecchia e nuova legge a Orgosolo, l’analisi dell’architettura nella colonia di Carbonia, nonché la rivelazione delle molteplici stratificazioni storiche in atto nella città di Cagliari, raggiungono due risultati diversi e complementari. Viene smascherato il tentativo dello Stato nazionale di incorporare, per egemonizzarli, gli spazi di arretratezza e le storie ‘altre’ del Paese. Ma soprattutto, l’approccio ottimista e fiducioso di Levi, espresso dalla predilezione per ciò che è caotico e provvisorio, elegge gli spazi contestati come i luoghi dove una nuova ricostruita unità, socialmente differenziata e storicamente ibrida, può finalmente diventare possibile”.
In Cristo non si è fermato a Cagliari. La Sardegna degli anni cinquanta e sessanta di fronte a Carlo Levi, Valeria Deplano indaga il contesto storico all’arrivo dello scrittore in Sardegna, colta nel pieno della “fase della ricostruzione” e del Piano di Rinascita, analizzando la ricezione e l’accoglienza, anche problematica, negli ambienti intellettuali dell’isola.
“È incontrovertibile – osserva – che, nel processo di ‘presa di parola’ della Sardegna della ricostruzione e della rinascita, il confronto con Carlo Levi, col suo pensiero e coi suoi scritti rappresenti un momento fondamentale. Anche quando non si risolve in un accordo”.
Nel saggio Tra parole e immagini. Carlo Levi, Federico Patellani, David Seymour, János Reismann e la Sardegna, Elisabetta Masala affronta il legame tra parole e immagini nella ricerca di Carlo Levi, nella specifica cornice dell’esperienza sarda. A partire dalla letteratura dedicata ai tre fotografi e, soprattutto, dallo studio dei carteggi del Fondo dell’artista-scrittore della Fondazione Carlo Levi di Roma, conservati all’Archivio Centrale dello Stato di Roma, l’autrice ricostruisce I contatti tra Carlo Levi, Federico Patellani, David Seymour e János Reismman, variamente coinvolti nei suoi progetti di Sardegna. Ne emerge il profilo di uno scrittore appassionato, “che subì costantemente il fascino della fotografia, collezionando immagini amatoriali e lavori di fotografi professionisti e, in parallelo, servendosi a più riprese di fotografie per accompagnare articoli e racconti di viaggio”.
Con la conversazione La trasposizione audiovisiva di un immaginario pittorico. Dialogo a più voci per una pratica di pre-produzione (settembre-novembre 2021), la pubblicazione dà spazio al progetto artistico di Vittoria Soddu (Sassari 1986), nato dalla residenza produttiva realizzata con Fondazione Sardegna Film Commission. Il dialogo è il racconto di come è nato Ogni andare è un ritornare, il ciclo di tre lavori audio e video che l’artista ha concepito come forma di rilettura e interpretazione nel presente di Tutto il miele è finito.
Apparati: Biografia, Bibliografia generale, Elenco delle opere esposte.
Il MAN apre al pubblico nel 1999 all’interno di un edificio degli anni venti del ‘900 situato nel centro storico di Nuoro. Il primo nucleo della collezione nasce dall’accorpamento di alcune raccolte pubbliche (Provincia, Comune, Ente provinciale per il turismo, Camera di commercio).
L’idea di una pinacoteca provinciale trova presto sviluppo in un progetto museale aggiornato in cui al lavoro di ricerca e conservazione si affianca un’intensa attività espositiva e laboratoriale. La collezione si arricchisce di nuove acquisizioni e l’attività si estende al contesto territoriale. Nel 2004 il museo acquisisce autonomia gestionale ed entra a fare parte di Amaci, l’Associazione Nazionale dei Musei d’Arte Contemporanea. Nel 2013 il MAN ottiene il riconoscimento regionale come museo d’eccellenza.
Uffici stampa:
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