COSMOS | Design from here and beyond

a cura di Marie Pok in collaborazione con Thomas Hertog

fino al 27 febbraio 2022

CID – Centre d’Innovation et design, Grand Hornu, Belgio

Buchi neri, materia oscura, nebulose, esopianeti, onde gravitazionali, big bang, multiverso e altro ancora. Gli innumerevoli oggetti e fenomeni cosmici che forgiano l’Universo hanno da sempre ispirato la letteratura, la musica e l’arte. Anche il design ne ha subito il fascino.

Sull’inesauribile fonte di meraviglia che è il Cosmo indaga una mostra ospitata fino al 27 febbraio 2022 nelle sale del CID (Centre d’Innovation et design) presso il Grand Hornu, fulgido esempio di recupero del patrimonio industriale minerario in terra belga. Cosmos svela il lavoro di designer che hanno messo in discussione, attraverso le loro opere, l’architettura dell’Universo e le leggi nascoste della fisica che lo governano, per inquadrarne il misterioso appeal. Tra i protagonisti di questo simbolico viaggio interstellare ci sono anche tre artefatti di un brand anticonvenzionale che, con le sue creazioni al confine tra arte e design, da sempre ci trasporta in un universo “altro”: JCP Universe.

Nella sezione Meteoriti, un frammento sospeso nel tempo e nello spazio: il contenitore Sideroid Azimuth (2017) disegnato da CTRLZAK in collaborazione con Nikos Sideris. Si tratta della stampa 3d di un meteorite in corpo di resina con dettagli in metallo in finitura oro opaco. Per la sua realizzazione, il frammento di un vero meteorite in Siderite, rinvenuto sul luogo dell’impatto presso il monte Sikhote-Alin, è stato scansionato e riprodotto mediante stampa 3D, ed ora viene qui custodito come un prezioso cimelio. La resina trasparente lo ingloba e ne sottolinea la forma e la matericità. Come un gioiello incastonato e protetto in una scatola che a sua volta protegge e custodisce desideri.

Nella sezione Galaxies, l’opera Creation of a Universe (2018) firmata da Thanos Zakopoulos è una riflessione sullo spazio-tempo, concetto esplorato a cavallo del XX secolo dal matematico Hermann Minkowski come materia astratta, e di seguito trasformato da Albert Einstein, che lo ha immaginato come un tessuto elastico deformabile. Nell’opera di Zakopoulos, questo gigantesco e potente balzo dalla teoria al tangibile mondo fisico prende vita in una creazione realizzata mediante stampa digitale su seta.

Infine, la sezione Black Holes accoglie la famiglia di vasi Glome (2018) di CTRLZAK. Soffiati a bocca nell’isola di Murano, questi pezzi unici in vetro, che evocano con grazia diversi fenomeni cosmici, rimangono sospesi su una semplice base metallica che li completa in un equilibrio di forme e luci elementari.

Glome X allude ai primissimi momenti della creazione, ciò che in cosmologia fisica viene chiamato inflazione cosmica, una teoria che descrive come, nei suoi primi istanti, l’universo si è espanso più velocemente della luce.

Glome Y si ispira alla classica rappresentazione della singolarità di un buco nero, un punto nello spazio talmente denso da creare uno sprofondamento gravitazionale, da cui nemmeno la luce può sfuggire.

Glome Z, infine, raffigura le Nebulose – i nidi di stelle del nostro universo – e in questo caso particolare i Pilastri della Creazione, un’area di gas e polveri interstellari nella Nebulosa Aquila, che si trova a sua volta nella costellazione del Serpente, a circa 6.500-7.000 anni luce dalla Terra.

Ufficio stampa:

SHERE

bf@share-pr.it

+39 02 95330512

 

Expo “Cosmos” at CID, Grand Hornu. © Foto Serge Anton.