Historiae #0

a cura degli artisti invitati

Opening 14 Agosto 2019 ore 18:00

dal 14 al 27 Agosto 2019

Ex macello, Parco Forza, Ispica (Rg)

Qui, in questo imbuto del mondo viviamo, ci agitiamo, a volte moriamo, spesso si direbbe. Qui ci siamo incrociati, salutati, andati in malora, ma qui siamo andati anche in Gloria: andiamo. Amici corpi, fantasmi, il resto siamo stati Qui, in questi spazi ancestrali, siderali: agitiamo le mani, salutiamo tutti – al mondo – come quando si parte su una nave, o in una zattera siamo. Qui cantiamo mottetti sacri e profani, celestiali e a volte volgari, e brindiamo sorridenti e senza denti. E così che desideriamo annaspare la malia, la smania di capire che mondo siamo, siamo stati e saremo, sarai Tu che ci vedrai da lontano, con la mano svuotata di muscoli e pelle, salutati. Qui, una sera dell’anno, ci siamo baciati, sposati, amati, traditi: intorno era Historiae: flusso ininterrotto di una festa serale, a parole, a immagini, al disegno votati, colorati, strappati, deformati, mostri mostrati. Qui, se stiamo silenziosi, possiamo ascoltare, poetare con la polvere e il sole.

Historiae è stato come un lampo, venuto in un momento di festa con amici, vecchi e nuovi, dopo racconti di vita trascorsa, antica, e auspicata, nuova. Nella serata abbiamo raccolto momenti che, ci stupivamo, si sono resi indimenticabili, che raccontavano di azzardi, di voli e a volte epifanie che ci hanno fatto resistere come artisti, e tutto è accaduto senza pudore dei successi e delle cadute. Infine, ci siamo scoperti pieni, inzuppati di piccole storie che, però, durante quella serata, comprendevamo, formavano una storia, radicata in un luogo, in una isola cosmo. Historiae è così un cumulo di vite che vanno avanti grazie alla memoria, alle storie piccole e grandi, che si muovono ancora, si dilatano ornando tutto il tempo, passato e futuro. L’idea così m’è sbocciata in modo naturale, semplicemente ricordando alcuni versi di Macchina di Antonella Anedda:

MACCHINA

 Le dita sulla tastiera del computer schioccano
– solo più leggermente –
come un tempo la macchina per scrivere.
Era bello quel nome: macchina, ancora meglio
quando senza la c ritorna machina.
Impalcatura per un dio o un assedio,
ariete per abbattere le mura.
Rimandava a un arto di ferro, un ordigno
e un artiglio che ubbidiva al cervello.
Eppure non ha senso
rimpiangere il passato,
provare nostalgia per quello che
crediamo di essere stati.

Ogni sette anni si rinnovano le cellule:
adesso siamo chi non eravamo.
Anche vivendo – lo dimentichiamo –
restiamo in carica per poco
.

Ho pensato così di donare il libro di Anedda agli amici artisti in modo da impostare un progetto complesso intitolato Historiae perché non c’è titolo migliore per raccontarci, e raccontarci poi dove tutto è cominciato, in una terra unica, metafora di mondo, del suo centro, senza più metafora però, perché con Historiae noi siamo Mondo, siamo in centro.

Gli artisti di questa prima edizione sono:

Giuseppe Armenia, Giovanni Blanco, Aldo Taranto, Ettore Pinelli, Sandra Rizza, Mela Salemi, Francesco Lauretta, Sebastiano Mortellaro, Filippo Leonardi, Francesco Rinzivillo, Piero Roccasalvo Rub, Concetta Modica & Carmine Andrè Catacchio, Daniele Cascone.

Ogni artista, in breve, è tenuto a pensare a un progetto per contribuire a mettere in moto Historiae, il libro di poesia di Antonella Anedda è, come dire, un appiglio suggestivo per cominciare, mi son detto. Inoltre, mi preme segnalare, Historiae è una mostra a cura di tutti gli artisti partecipanti: questo per segnalare una responsabilità e presa di coscienza precisa: come a formulare un punto e riappropriamento di storie di artisti che partecipano alla formazione, rifondazione di una nuova Historiae. La mostra non è una collettiva, non vuole esserlo: è fondamento. Il luogo designato è l’ex macello di Ispica che si trova all’esordio della Cava di Ispica.

Francesco Lauretta, 5 gennaio 2019

Per info:

www.instagram.com/historiae_