Nuove installazioni sulla Pista 500 di Pinacoteca Agnelli e Programma pubblico primavera-estate 2025

 

Pinacoteca Agnelli presenta la programmazione per la primavera ed estate del 2025. A partire da mercoledì 16 aprile 2025, la Pista 500 accoglie quattro nuove installazioni site-specific degli artisti e artiste Allora & Calzadilla, Rong Bao, Francesco Gennari e Silvia Rosi.
Si avvia in aprile inoltre un intenso programma pubblico, che prevede: per il terzo anno SUL TETTO DEL SALONE, la speciale collaborazione con il Salone Internazionale del Libro di Torino;  una collaborazione con il MAUTO per giri di auto storiche sulla Pista 500presentazioni di libri al FIATCafé500 e al bookshop Civita, a corollario di esposizioni di edizioni d’arte speciali; la collaborazione con Archivissima e Collezione Maramotti alla sua terza edizione; la seconda edizione del Cinema sulla Pista 500, il programma di proiezioni sul tetto del Lingotto.
Infine, dato il grande successo di pubblico, la mostra Salvo. Arrivare in tempo viene prorogata sino a domenica 31 agosto 2025, presentando un calendario di nuove attività e visite guidate.
 
NUOVE OPERE SULLA PISTA 500
La Pista 500, il progetto artistico di Pinacoteca sull’iconica pista di collaudo delle automobili FIAT, da mercoledì 16 aprile 2025 si arricchisce di nuove installazioni site-specific degli artisti Jennifer Allora (1974, Philadelphia, USA) & Guillermo Calzadilla (1971, Havana, Cuba), Rong Bao (1997, Beijing, Cina), Francesco Gennari (1973, Fano) e Silvia Rosi (1992). I nuovi progetti prodotti specificamente per la Pista 500 si aggiungono alle opere già presenti sul giardino sospeso sul tetto del Lingotto di Thomas Bayrle, Monica Bonvicini, VALIE EXPORT, Sylvie Fleury, Dominique Gonzalez-Foerster, Marco Giordano, Louise Lawler, Finnegan Shannon, e SUPERFLEX. Le nuove opere proseguono e approfondiscono la missione votata all’inclusività di Pinacoteca Agnelli. Martedì 15 aprile alle ore 18.30 è previsto l’opening per le nuove installazioni con dj-set di Almare e accesso diretto alla Pista 500 da Rampa Nord, fronte Eataly.
 
Allora & Calzadilla, Graft (Phantom Tree), 2025
Commissionata e prodotta da Pinacoteca Agnelli
Nella rampa sud della Pista 500, Allora & Calzadilla, duo artistico basato a San Juan in Porto Rico, presentano Graft (Phantom Tree), un’installazione composta da migliaia di fiori realizzati in plastica riciclata, che rimandano a quelli del roble amarillo, un tipo di quercia autoctona dei Caraibi. Questi fiori, sospesi come se fossero su un albero, sono spogliati da tronco, foglie e rami, sollevando dubbi sulla loro provenienza e sulle loro origini perdute. Nei Caraibi la biodiversità rimane infatti tra le più ricche a livello mondiale, nonostante l’impoverimento significativo iniziato durante il periodo coloniale e che continua fino a oggi. In un ideale proseguimento del giardino pensile sulla Pista 500, Graft (Phantom Tree) sembra sbocciare nell’architettura industriale della rampa, accentuando l’effetto di straniamento. L’opera esprime la delicata e paradossale bellezza delle forme di vita post-coloniali, riflettendo sulle trasformazioni in corso negli ecosistemi globali, causate dallo sfruttamento delle risorse e dai cambiamenti climatici. Il titolo dell’installazione fa riferimento all’innesto, una tecnica utilizzata per unire piante di specie diverse, così come agli “alberi fantasma” — alberi che sono stati rimossi o che non sono mai cresciuti a causa della deforestazione aggressiva. Jennifer Allora e Guillermo Calzadilla negli anni di attività hanno sviluppato una pratica sperimentale e innovativa che affronta questioni contemporanee complesse legate alla storia, all’ecologia e alla geopolitica. Il duo, attivo dal 1995, utilizza diversi linguaggi artistici, tra cui la performance, la scultura, il suono, il video, la fotografia e la pittura.

Rong Bao, Carnivorous Bloom, 2025
Commissionata e prodotta da Pinacoteca Agnelli, con il supporto di Carl Kostyál
Rong Bao esplora il rapporto tra attrazione e straniamento attraverso sculture e installazioni che combinano immaginari post-umani con un’estetica pop. Per la Pista 500, l’artista presenta Carnivorous Bloom, una scultura interattiva che si anima attraverso petali gonfiabili in continuo movimento, vibrando e oscillando come un organismo pulsante. L’installazione assume l’aspetto di una pianta carnivora dai colori rosa brillanti che ne amplificano il carattere seducente, evocando forme vegetali mutanti e creature aliene. Una cellula vivente dall’identità indefinita che, con il suo ipnotico respiro, invita il pubblico a distendersi e a lasciarsi trasportare dalle sue vibrazioni in un’esperienza fisica e sensoriale avvolgente. Con sottile ironia, Carnivorous Bloom si inserisce nel dialogo tra l’architettura industriale e la dimensione naturale del giardino sospeso sul tetto del Lingotto. L’installazione appare come un’entità fluida, a metà tra creatura e macchina, tra il reale e il fantascientifico. Bao ci sfida a interrogarci sul significato stesso dell’interazione con l’opera, e su come questa esperienza possa sovvertire le nostre aspettative.
Il lavoro dell’artista si basa sull’interazione con il pubblico, invitandolo a confrontarsi con forme ambigue e materiali traslucidi, che evocano un mondo al tempo stesso artificiale e organico. Giocando con la percezione del corpo e dello spazio, Bao crea opere che oscillano tra l’affascinante e il perturbante. Le sue installazioni si trasformano in ambienti immersivi che disorientano e al tempo stesso lasciano emergere nuove possibilità di interpretazione della materia e dell’identità.
Visual design con il supporto di Yuechen Zhou. Sponsor in kind per la realizzazione dell’opera è Sport promotion.

Francesco Gennari, … Avevo anche 7 stelle in tasca…, 2025
Commissionata e prodotta da Pinacoteca Agnelli
L’autoritratto è al centro della pratica artistica di Francesco Gennari. Per la Pinacoteca Agnelli, l’artista presenta …Avevo anche 7 stelle in tasca…, una nuova opera che consiste in una copia in bronzo del suo cappotto. Dopo aver passeggiato lungo la Pista 500, Gennari immagina infatti di giungere alla rampa sud e di dimenticare sulla balaustra il suo loden, un indumento diventato un tratto distintivo dell’artista e che spesso ricorre nelle sue opere. All’interno di un’architettura geometrica e asciutta, il cappotto di Gennari si inserisce come un elemento spiazzante, una scultura sartoriale fatta su misura che porta il calore umano sulla rampa. Le stelle in tasca, a cui il titolo del lavoro fa riferimento, indicano che il cappotto appartiene a qualcuno che sta progettando un universo, a un demiurgo, ovvero all’artista che plasma la materia secondo la sua sensibilità e la sua visione. Un gesto semplice e comune come quello di dimenticare un cappotto si trasforma così in un autoritratto dell’artista, dove il suo corpo viene suggerito per assenza, in un ritratto poetico e universale di una quotidianità che trascorre per tutte e tutti sotto lo stesso cielo stellato.
L’opera è realizzata da Fonderia Artistica Battaglia, Milano.

Francesco Gennari nelle sue opere sviluppa un percorso di indagine interiore attraverso la registrazione quotidiana di emozioni, sensazioni e stati d’animo, in una riflessione sull’io che prende le mosse dal dato autobiografico per assurgere a una condizione umana collettiva e condivisa. Parte integrante della sua ricerca sull’identità sono anche i materiali, che Gennari seleziona in un abbraccio totale e orizzontale di tutto ciò che esiste. Legno, bronzo, marmo, vetro di Murano, così come elementi organici come sciroppo di menta, gin, meringhe e scorze d’arancia portano con sé una memoria e una storia che l’artista racconta nel suo lavoro. Con un’estetica minimale e barocca, figurativa e astratta, le opere di Gennari costituiscono un diario intimo che tratteggia un paesaggio metafisico, armonioso e al contempo ricco di contraddizioni.

Silvia Rosi, Omissions, 2025
Commissionata e prodotta da Pinacoteca Agnelli
L’opera si inserisce nell’ambito di Exposed Torino Foto Festival 2025.
Silvia Rosi, artista italo-togolese, nelle sue opere esplora temi come l’identità diasporica, la memoria familiare e comunitaria, la rappresentazione di soggettività razzializzate e le ramificazioni dei processi coloniali europei. Per il billboard sulla Pista 500, l’artista presenta Omissions, un’immagine che si ispira al suo album di famiglia con le fotografie scattate a Lomé negli anni ‘60 e ‘70 e quelle scattate dai suoi genitori emigrati in Italia negli anni ‘80. Omissions mescola i codici della fotografia di studio tipica dell’Africa occidentale, una tradizione che permetteva ai soggetti di scegliere come rappresentarsi e che oggi offre una preziosa contronarrativa allo sguardo occidentale, con quelli delle immagini della diaspora africana, fondendo così il dato autobiografico a narrazioni collettive e condivise. Nell’opera, Rosi riprende questa ricca eredità iconografica, per riflettere sulle dinamiche di potere e sul concetto di riappropriazione identitaria.
Nello specifico, le due donne rappresentate sul billboard tengono in mano il tabellone del Ludo (in Italia conosciuto come Non t’arrabbiare), un gioco da tavolo nato in India nel VI secolo ed esportato successivamente in Gran Bretagna e nelle sue colonie. Vestite coordinate con colori che ricordano la plancia da gioco, le figure sono al contempo giocatrici e pedine, mentre il Ludo, ricordo d’infanzia di Rosi a Lomé e oggetto d’affezione tuttora presente nelle comunità diasporiche, diventa simbolo delle connessioni storiche e culturali che connettono l’Asia, l’Europa e l’Africa occidentale. Anche lo sfondo dell’immagine racconta di questi legami. Il materiale con cui è stato realizzato è infatti il wax, un tessuto arrivato dall’Indonesia attraverso le rotte commerciali coloniali olandesi e diventato nel tempo parte integrante dell’identità culturale dell’Africa occidentale. Nel mercato di Assigamé a Lomé, in particolare, proprio questa fantasia a scacchiera è identificata dalle venditrici come “Ludo”. Interrogandosi sul significato di appartenenza, Omissions allarga così i confini della narrazione sulla diaspora riflettendo su ciò che viene tramandato e ricordato nella memoria collettiva e su quello che invece viene deliberatamente omesso e dimenticato dalla storia.
 
La Pista 500 è un progetto artistico che nasce nel 2022 come iniziativa di scultura pubblica della Pinacoteca Agnelli. La Pista storicamente utilizzata dalla fabbrica FIAT per il collaudo delle automobili sul tetto del Lingotto, oggi arricchita da un giardino pensile, è diventata una spettacolare passeggiata panoramica nell’arte. Il progetto artistico sulla Pista 500 è pensato per ampliare l’esperienza di un luogo simbolico della città per renderlo anche una destinazione culturale. Gli interventi sulla pista abbracciano diversi linguaggi della scultura: installazioni audio o ambientali, opere luminose o sonore, interventi video o di cinema espanso, sculture che sperimentano con materiali urbani, immagini sul billboard, progetti funzionali alle necessità di chi attraversa la pista o legati all’architettura industriale.
 
Le opere, interattive e coinvolgenti, invitano il pubblico della Pista 500 a riflettere su quale sia il significato di spazio pubblico oggi, e quali le storie e i monumenti con cui vogliamo abitarlo. Si confrontano con l’eredità della fabbrica, per esplorare le implicazioni sociali, culturali e politiche della sua trasformazione, entrano in dialogo con il giardino e con il paesaggio naturale e urbano che circonda l’edificio, facendo emergere la tensione tra naturale e artificiale che lo caratterizza.
 
La riflessione sull’inclusività negli spazi museali e sulla Pista 500 è stata una delle forze trainanti della programmazione di Pinacoteca Agnelli fin dall’inizio del suo nuovo corso. “Yes to All”, l’opera di Sylvie Fleury installata dal 2022 sul tetto della Pinacoteca, è una dichiarazione identitaria per l’istituzione, la cui missione è essere uno spazio aperto e accessibile, in grado di accogliere e coinvolgere i diversi pubblici della città e oltre.

SUL TETTO DEL SALONE
La collaborazione con il Salone del Libro
La Pista 500 ospita per il terzo anno il Salone Internazionale del Libro, quest’anno da giovedì 15 a lunedì 19 maggio 2025, con una rinnovata collaborazione che porterà il pubblico del Salone in uno dei luoghi più affascinanti di Torino: la Pista 500. Le lettrici e i lettori del Salone del Libro avranno la possibilità di accedere gratuitamente al FIATCafé500, la caffetteria panoramica sul tetto della città e di godere di uno speciale ingresso ridotto alla Pinacoteca Agnelli.
Un calendario di talk all’aperto animerà la Pista 500 su un nuovo palco, a stretto contatto con la Pinacoteca Agnelli e con lo Scrigno progettato da Renzo Piano. Inoltre, un ricco programma di percorsi guidati e attività per adulti e famiglie accompagnerà il pubblico alla scoperta del giardino sul tetto e delle installazioni artistiche. Percorrendo la rampa a fianco dell’ingresso dei padiglioni fieristici del Salone, visitatrici e visitatori potranno godere del panorama degli incredibili panorami sulla città e sulle montagne.
 
Nel 2025 sarà introdotta la speciale riduzione offerta a lettrici e lettori per l’intero mese di maggio: mostrando il biglietto del Salone del Libro si avrà diritto al biglietto ridotto per la Pista 500 e la Pinacoteca Agnelli, con la Collezione Permanente e la mostra Salvo. Arrivare in tempo.
 
Tra gli ospiti che si alterneranno sul palco: Donatella Di Pietrantonio terrà una lezione sul romanzo di Lalla Romano che ha ispirato questa edizione del Salone, Le parole tra noi leggere (Einaudi); Roberto Saviano porterà il suo podcast Le mani sul mondo a 650 al minuto per Audible. Loredana Lipperini sarà presente con un doppio appuntamento: sia come curatrice di Le parole sono come uno sciame d’ape (SperlingKupfer), sia con il suo podcast Cose (molte) preziose (Emons Record). Antonella Lattanzi ci condurrà in un’intervista (im)possibile a Flaubert. Due maratone di lettura si alterneranno sul palco: la Maratona d’ascolto Camilleriana (Audible), con Ninni BruschettaDonatella Finocchiaro e Massimo Venturiello e la Maratona Shantaram 20 (Neri Pozza). Valentina Tanni sarà in dialogo con Maura Gancitano e Francesco Pacifico per parlare del rapporto tra arte e intelligenze artificiali (Tlon); John Elkann e Giovanni Soldini racconteranno dieci anni di oceani e regate e del sodalizio con Maserati; Maria Luisa Frisa, presenterà il suo I racconti della moda Andrea Pomella Vite nell’oro e nel blu, entrambi con Einaudi; Santa Nastro parlerà del suo libro Mamme nell’arte. Artiste e operatrici culturali nella sfida della maternità (Lit edizioni); Roberta Scorranese terrà una lezione sullo spettacolo del corpo in trasformazione; Leonardo G. Luccone terrà una lezione sul Grande Gatsby di F.S. Fitzgerald, Mauro Covacich parlerà di Trieste e degli autori che ne hanno fatto capitale europea della letteratura. Ci sarà anche una lezione di pilates organizzata da Candiolo Cares e da Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro, con Cristina ChiabottoDaniel Lumera, autore di Fermati e respira (Solferino), terrà un incontro di meditazione. Molti altri autori e autrici animeranno il palco sulla Pista 500 nei giorni del Salone.

COLLABORAZIONE CON IL MAUTO
Il MAUTO – Museo Nazionale dell’Automobile e Pinacoteca Agnelli propongono una nuova esperienza esclusiva per far rivivere le auto d’epoca sulla Pista 500: un giro sulla storica pista di collaudo a bordo di due vetture d’epoca della collezione, la Fiat Balilla e la Fiat 500C Belvedere, accompagnati da Davide Lorenzone, Conservatore del Mauto. Il primo appuntamento sarà giovedì 17 aprile, dalle 17 alle 20; per poi proseguire, venerdì 23 maggio, dalle 17 alle 20; venerdì 20 giugno, dalle 17 alle 20; venerdì 26 settembre, dalle 16 alle 19, durante il Salone dell’Autovenerdì 17 ottobre dalle 14 alle 17. Sarà possibile prenotare e acquistare il biglietto per l’esperienza dal sito del MAUTO.
 
Inoltre, la Pista 500 ospiterà, in occasione della Summer School del MAUTO – giovedì 19 giugno, dalle 15 alle 17, alcune auto disegnate dal designer Marcello Gandini, per rispondere a una delle sue maggiori istanze: un design, un’automobile, devono essere visti in movimento, anche lentissimo, per essere davvero compresi.
 
LIBRI E TALK
La primavera della Pinacoteca Agnelli inaugura anche una stagione di presentazioni di libri.
Il primo appuntamento si tiene martedì 6 maggio alle ore 18.00 in occasione del lancio dell’ultimo libro di Francesco Bonami Artista Fallito. Sviste e interviste per la stessa rivista 1928-2012, edito da Politi Seganfreddo edizioni. Una raccolta di dialoghi iconici e scritti di Francesco Bonami, pubblicati nel corso degli anni su Flash Art, una finestra privilegiata per comprendere gli artisti più influenti del mondo. L’autore dialogherà con Sarah Cosulich, direttrice della Pinacoteca Agnelli, e Francesco Manacorda, direttore Castello di Rivoli. L’evento è in collaborazione con Flash Art e Civita.
 
La Pinacoteca Agnelli organizza inoltre presentazioni di libri e illustrazioni d’autore presso il proprio bookshop gestito da Civita. Dal 13 maggio all’8 giugno sarà dedicato un tributo a Bobi Bazlen, in collaborazione con l’editore Acquario. Figura leggendaria che ha sempre incuriosito il mondo delle lettere, è stato anche illustratore. In Pinacoteca verranno esposti alcuni dei disegni, provenienti dal fondo Bazlen di Luciano Foà, che hanno costituito il diario visivo della sua terapia psicoanalitica con Ernst Bernhard. Martedì 27 maggio alle ore 18.00 Anna Foà, editore di Acquario, dialogherà intorno alla figura di Bazlen con Augusto Romano, analista junghiano, e Cristina Battocletti, giornalista del Domenicale del Sole 24Ore e biografa di Bazlen.
 
Infine, la collaborazione con Archivissima e Collezione Maramotti torna per il terzo anno con una conversazione d’artista venerdì 6 giugno a cui seguirà un aperitivo nella caffetteria panoramica.
 
CINEMA SULLA PISTA 500
A luglio torna per la seconda edizione il Cinema sulla Pista 500, il programma di proiezioni sul tetto del Lingotto, realizzata in collaborazione con Distretto Cinema.
 
SALVO. ARRIVARE IN TEMPO
Considerato il grande successo di pubblico, Arrivare in tempo, la più ampia mostra dedicata all’artista Salvo (Leonforte 1947 – Torino 2015), viene prorogata sino a domenica 31 agosto 2025. L’esposizione, a cura di Sarah Cosulich & Lucrezia Calabrò Visconti, occupa tre piani della Pinacoteca in un percorso retrospettivo nell’opera di Salvo, artista controcorrente e precursore, protagonista di una traiettoria indipendente la cui originalità e portata appaiono oggi più che mai significative. Arrivare in tempo propone un percorso esaustivo attraverso la pratica dell’artista, suddiviso in otto capitoli che si sviluppano su tre piani della Pinacoteca. La mostra presenta alcuni dei cicli fondamentali dell’opera di Salvo, mettendo in evidenza come le sue tele non siano in contrasto con l’approccio concettuale che le precede, ma ne abbiano assorbito coerentemente le intenzioni: la sperimentazione nella ripetizione degli stessi soggetti; la riflessione sul medium utilizzato; l’affermazione dell’importanza del ruolo dell’artista e del suo imprescindibile rapporto con la storia dell’arte, con la scrittura e la letteratura. La mostra è accompagnata dal catalogo Salvo. Arrivare in tempo edito da JRP, disponibile al bookshop, online e in tutte le librerie specializzate in arte.
 
In occasione della proroga, Pinacoteca presenta un rinnovato calendario di attività educative e visite guidate legate alla mostra. Oltre alla vasta offerta di attività domenicali per bambini di tutte le età e famiglie – che possono anche godere dello speciale supporto illustrato gratuito “Family Guide” per la visita in autonomia, la Pinacoteca Agnelli organizza percorsi guidati per adulti per conoscere l’artista e le tematiche al centro della sua ricerca. I prossimi appuntamenti saranno il 26 aprile, il 10 e 24 maggio.

 

Ufficio stampa:

PCM Studio di Paola C. Manfredi

 

Dall’alto:Allora & Calzadilla, Graft (Phantom Tree), 2025, Pinacoteca Agnelli Torino, 2025, Image Courtesy Pinacoteca Agnelli, Torino, Ph. Credit Sebastiano Pellion di Persano. Francesco Gennari, … Avevo anche 7 stelle in tasca…, 2025, Pinacoteca Agnelli Torino, 2025, Image Courtesy Pinacoteca Agnelli, Torino, Ph. Credit Sebastiano Pellion di Persano.

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