Strappi e profezie | Massimo Scognamiglio

dal 17 al 19 Dicembre 2021

Casa 94 Gallery, Roma

Massimo Scognamiglio, fotografo di moda e artista, pur partendo da un taglio essenzialmente fashion, di singoli modelli e modelle in posa – in studio – non è mai glamour, ha bensì un’impronta classica, formale, quasi pittorica per intenti e forza espressiva. Non sembra strano quindi vederlo oggi non (solo) in veste di fotografo ma di pittore. Inaugura il 17 Dicembre la sua nuova personale di pittura che vede la mise en scéne, parte integrante dell’esposizione. Scognamiglio prende infatti possesso delle due sale della Casa 94 Gallery, e le trasforma in luoghi evocativi: reparti di un immaginario ospedale psichiatrico. Scognamiglio ha costruito con la serie di opere pittoriche “Strappi e Profezie” (lavori su carta del 2021 e su tela del 2008), un mondo intimo e potente tra emarginati, matti, clown, punk, uomini solitari, veggenti e inascoltate Cassandre. Ed è nelle due sale della Galleria che si muovono questi personaggi, sale trasformate in un padiglione d’ospedale. I reparti psichiatrici sono stati luoghi frequentati da Scognamiglio per un precedente lavoro fotografico, lavoro che (ri)emerge nell’installazione. E’ da questa commistione che si innesca un corto circuito, un loop, un effetto Larsen tra messa in scena, fotografia e pittura. E proprio da questo stridore tra un passato che aveva previsto molto (le tele che parlano di profezie) e questi strappi odierni così carichi di furore, che nasce l’energia vitale dei personaggi protagonisti della pittura e della fotografia di Scognamiglio.

Scognamiglio lavora con la pittura acrilica, con la matita ed i pastelli ad olio  dipingendo su strappi di giornali di moda. Egli seleziona con cura primi piani di modelli e modelle, tagli frontali, semplici, puliti. Strappa dai giornali con noncuranza i fogli e li “ri-dipinge”, con un intento per nulla pop, ma espressionista. Più che aggiungere strati di pittura sembra che tolga la maschera ai suoi modelli, scavi per trovare un mondo inaspettato. Doloroso ma mai cupo, sempre ironico e con una luce speciale, Scognamiglio racconta la “forma umana”, in un figurativo influenzato da alcuni miti inarrivabili come David Lynch, Francis Bacon e Jenny Saville o David Hockney, il tutto rimescolato, digerito e interiorizzato in una forma essenziale e personale.

Per info:

Casa 94 Gallery, Roma

me@massimoscognamiglio.com

+39 345 5945511

 

Massimo Scogliamiglio, Strappi e profezie. Courtesy artista.