Con la direzione artistica di Alberto Ceresoli e Carmela Cosco
Nasce sul territorio di Bergamo un nuovo contenitore per la ricerca artistica contemporanea. Come riflesso di esperienze curatoriali maturate negli ultimi anni, con Superstudiolo si abbraccia un modello che intende coniugare pratiche di ricerca attivare da project space e non profit con pratiche espositive e di collezione della galleria d’arte. La programmazione di Superstudiolo si declinerà per l’anno 2020 negli spazi di ricerca di Via San Lorenzo 12b, Città Alta (Bg), spazi assegnati attraverso il bando “Beni Comuni” promosso dal Comune di Bergamo in dialogo con le politiche giovanili, con il fine di attivare una gestione condivisa per la rigenerazione dei beni comuni urbani. Superstudiolo apre i battenti con un’attenzione e uno sguardo rivolto alla pittura contemporanea e inizia il proprio percorso con una scuderia che si è definita con gli artisti Adi Haxhiaj (Tirana – 1989), Majid Bita (Tehran -1985), Barbara De Vivi (Venezia – 1992), Giulio Zanet (Torino – 1984).
Adi Haxhiaj:
Nato a Tirana nel 1989. Nel 2016 si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora a Milano.
Colore, particolari, coaguli, frammenti di narrazioni surreali che colmano ferite sulla tela; passati di esistenze che conducono all’enigmatica fragilità dell’opera, duplice nel suo essere eterna. Essa un tempo oggetto abbandonato in un luogo remoto, rappresentante storie ed inconsci. L’arte di Adi Haxhiaj racconta la vita attraverso scorci surreali, è l’opera stessa che parla. Anima di una poetica artistica fantasiosa ed onirica in cui una ferita è il segno di un passato celato nell’Essere, colmato dal presente e dalle multiple realtà. Arte e vita, nelle loro innumerevoli declinazioni, s’intrecciano in un’armonia perfetta di un’estetica labirintica e tridimensionale, di una creatività narrante e narrata dal tempo, dalla memoria e dall’Io delle opere divenute specchio, in cui il tempo e la reminiscenza fluttuano in un limbo ed è negli occhi di un unico fruitore che cercano loro stesse e il loro luogo ultimo. L’arte di Adi Haxhiaj è l’illusoria veridicità dei suoi lavori, quanto ultima e unica essenza infinita e simbolica della realtà poetica in un gioco di finzioni e narrazioni surreali e ineffabili, le quali altro non sono che pura verità. (Leda Lunghi)
Majid Bita:
Nato in Iran nel 1985. Dal 2002 al 2005 si forma in campo grafico studiando in Iran. Terminati gli studi, inizia a lavorare come illustratore per atelier e quotidiani. Nel 2014 si trasferisce a Bologna e si iscrive al corso di pittura dell’Accademia di Belle Arti. Vive e lavora a Bologna.
Nel suo lavoro emergono i concetti di “paura” e “intimità”. Al centro della rappresentazione pittorica e attraverso il disegno, l’immagine della nascita e della morte si declina in una dimensione onirica che porta in superficie un pensiero esistenziale: l’uomo porta dentro di sé la storia dell’umanità intera e le sue inevitabili cicatrici. E così il buio di un medioevo universale, la rinascita, le religioni e le filosofie orientali confluiscono nelle forme e nelle linee che definiscono la ricerca estetica dell’artista.
Barbara De Vivi:
Nata a Venezia nel 1992. Nel 2018 si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Venezia. Vive e lavora a Venezia.
Il fulcro della ricerca di Barbara De Vivi è il riproporsi di tematiche e iconografie nella storia dell’arte, il loro sviluppo e trasformazione, l’intreccio di tradizioni e varianti che connette l’antico al contemporaneo. L’artista trova i suoi riferimenti in dipinti e racconti relativi alla mitologia, alle vite dei santi e in fotografie contemporanee, spesso legate al proprio vissuto. Attraverso il disegno si appropria di queste immagini compilando un archivio personale da cui emergono analogie inaspettate tra temi distanti che De Vivi rende visibili attraverso la pittura. La tecnica ad olio su grande formato le permette di operare in modo impulsivo e modificare le figure per tutta la durata del lavoro stratificando più scene e assecondando ciò che l’immagine suggerisce. Sulla tela, così come nella sua memoria, alcuni racconti si sovrappongono, altri vengono annebbiati, di altri ancora resta solo un dettaglio. L’immagine opera un lieve scarto dal progetto iniziale delineando un racconto nuovo, familiare e al tempo stesso indecifrabile.
Giulio Zanet:
Nata a Torino nel 1985. Nel 2017 si diploma in Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera. Vive e lavora tra Reggio Emilia e Milano.
Il quotidiano e la domanda su come questo possa essere rappresentato, è il punto di partenza che attraverso un processo di astrazione definisce la ricerca pittorica di Giulio Zanet: un’indagine sull’immagine e sulla rappresentazione. L’ambiguità e l’evidenza, la ripetizione, la variazione, le regole e le omissioni, l’accettazione e il rifiuto sono elementi che l’artista mette in gioco per portare il fruitore a mettere in discussione il significato dell’opera. La sua pittura non si riferisce a forme riconoscibili e i risultati sono decostruzioni del significato reale, aperto a possibili interpretazioni.
Per info:
3397495962 – 3335607665 – superstudiolobg@gmail.com.
Via San Lorenzo 12b città alta, Bergamo.
Adi Haxhiaj, Ritornanze (installion view – Villa Contemporanea, MO), 2019. A cura di Leda Lunghi