TEXTURE | La nuova mostra di BBS-pro

a cura di Davide Sarchioni e Rosanna Tempestini Frizzi

dal 20 novembre 2024 al 16 febbraio 2025

inaugurazione: mercoledì 20 novembre, ore 18.00

BBS-pro, Firenze

BBS-pro presenta “TEXTURE”, la mostra collettiva a cura di Davide Sarchioni e Rosanna Tempestini Frizzi pensata per gli spazi dello studio di Firenze. Il progetto espositivo nasce da un’idea di Erica Briani Pereyra ed è organizzato in collaborazione con TerraMedia.

Il titolo TEXTURE, dall’inglese “tessitura, struttura”, sostanzia il progetto espositivo tanto nei suoi intenti quanto nella complessità dei suoi pronunciamenti ed è da intendersi come la trama e l’ordito di un tessuto, l’intreccio tra materiali e colori che emblematicamente intessono storie e relazioni tra persone e luoghi, pattern di forme e immagini che esprimono visioni caleidoscopiche sul mondo e l’esistenza umana.

Le opere di Corrado Agricola, Stefania Balestri, Renzo Bellanca, Erica Briani Pereyra, Edoardo Malagigi e Florencia Martinez, quale risultato di indagini artistiche peculiari che vedono l’impiego di materiali, tecniche, linguaggi e supporti differenti, tracciano un percorso ideale all’interno degli spazi dello studio conducendo il fruitore attraverso un filo narrativo teso a raccontare e ad intrecciare le trame del vissuto, creando un ponte con le grandi problematiche che attraversano il nostro tempo.

Le “Tensioni” di Agricola sono immagini costituite da sequenze di fili differenti raccolti durante i suoi numerosi viaggi, che stratificano in ordito e trama mediante un lento lavoro manuale, connettendo storie, tradizioni e culture distanti nel tempo e nello spazio per comporre geometrie coloratissime come mappature di codici mnemonici, sequenze e scansioni temporali. Dialoga con esse la grande opera “Rammendo” di Malagigi, una composizione policroma ricamata da formelle di tetrapak – materiale ottenuto incollando industrialmente fogli di plastica, carta e alluminio – il quale, se abbandonato nelle acque degli oceani produce la dispersione di microplastiche altamente inquinanti. Migliaia di moduli a forma di fiore con sei petali, accoppiati casualmente, danno luogo ad una sorprendente configurazione, un universo vivace e vibrante che attiene alla tematica della sostenibilità ambientale. Animato da ragioni diverse è invece il lavoro video di Balestri, indirizzato verso le tematiche del femminile e della maternità, in cui l’abito da sposa è abbandonato nell’acqua, quasi affogato, riecheggiando la storia di Ofelia. L’abito simboleggia una nuova consapevolezza che passa attraverso la purificazione dell’acqua e acquista una nuova vita. Funge da contraltare una foto nella quale l’abito è sospeso nell’aria e si solleva, si dilata, fino a gonfiarsi come il grembo di una maternità, sembra nutrirsi di aria e riacquistare una corporeità.

Il concetto di texture informa anche i manufatti morbidi e colorati realizzati da Martinez con materiale tessile di recupero, trasposizione di storie e di infinite variabili relazionali, dei sentimenti e delle emozioni, che l’artista compone a partire da un modulo base replicato in maniera quasi ossessiva e cucito ritmicamente con cura meticolosa e ostinata, evidenziando una pratica fondata sulla ritualità del gesto e una manualità dal significato ancestrale per approdare a sculture ora astratte ora di riferimento figurale.

Il lavoro di Bellanca, invece, muove dall’indagine sulla mutazione dei luoghi e il concetto di viaggio come esperienza dell’esistenza trovando sia nel formato quadrangolare sia in quello tondo uno sviluppo mediante la visione in pianta che si snoda sotto forma di reticoli alla ricerca delle strade, delle diramazioni, delle alterazioni morfologiche, di texture come le arterie che attraversano i corpi, le sinapsi della mente, le proiezioni dei nostri mondi interiori, che indicano la necessità di errare cercando nuovi spazi da esplorare.

La mostra è completata dal nuovo progetto dal forte impatto visivo pensato per il “wall” dello studio – lo spazio dedicato a interventi site-specific – e realizzato da Briani Pereyra. Si tratta di una grande fotocomposizione stampata su tessuto che riveste scenograficamente la parete in cui l’immagine in primo piano affollata da biciclette si fonde con la ripetizione del motivo della cupola di Brunelleschi, dando luogo ad un pattern elaborato di forme e strutture con i simboli della storia e della vita quotidiana della città, che si rifà all’immaginario di un suggestiivo agglomerato urbano. Con la loro varietà e ricchezza formale e cromatica la selezione delle opere in mostra esprime, nelle reciproche connessioni, visioni molteplici e sguardi inediti sulla realtà che lo spettatore è chiamato liberamente a intercettare.

 

Per info:

0574 621208 – info@bbs-pro.it

La mostra sarà visitabile su appuntamento dal lunedì al venerdì.

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