Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine
a cura di Lorenzo Balbi
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna
dal 22 giugno all’11 novembre 2018
Il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna apre la programmazione espositiva del suo spazio principale – la Sala delle Ciminiere – sotto la direzione artistica di Lorenzo Balbi, con That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine, una mostra che presenta i lavori di 56 tra artisti e collettivi nati dal 1980 in avanti, esplorando differenti media e linguaggi. L’esposizione, dal taglio dichiaratamente generazionale, indaga gli sviluppi più recenti dell’arte nel nostro Paese, coerentemente con un preciso posizionamento nel panorama italiano e internazionale che il MAMbo ha scelto di darsi, individuando per ognuno dei suoi spazi espositivi una chiara identità scientifica. In questo contesto, il museo conferma e sviluppa una vocazione che lo ha reso storicamente punto di riferimento e privilegia, per le mostre nella Sala delle Ciminiere, la ricerca sulle nuove generazioni, sui media sperimentali e su nomi emergenti mai presentati in Italia. Una particolare attenzione è inoltre rivolta alla produzione di nuove opere, anche nell’ottica dell’accrescimento della collezione permanente: numerosi lavori in mostra saranno infatti realizzati per l’occasione. That’s IT! (IT come codice dell’Unione Europea che individua la sigla dell’Italia) non si sviluppa, volutamente, intorno a un concept unitario e monolitico, ma propone interrogativi e possibili letture della contemporaneità in una prospettiva aperta, dialettica e magmatica. Ha ancora senso oggi definire un artista “italiano”? Cosa contribuisce a determinare la definizione di “italianità”? Tale definizione ha delle conseguenze sull’autorappresentazione dell’artista? Dove e come poniamo il confine geografico e generazionale? Nella mostra si possono rintracciare alcuni possibili indizi. Sono inclusi artisti nati in Italia che lavorano in Italia; nati in Italia che lavorano all’estero; nati in Italia che lavorano sia in Italia che all’estero; nati all’estero che lavorano in Italia; nati all’estero che lavorano all’estero ma che hanno studiato in Italia. Questa varietà nelle possibili combinazioni tra luogo di nascita, di studi e di lavoro è emblematica di una fluidità che rifugge le barriere e le facili etichette, che ritroviamo già nel sottotitolo di That’s IT!, citazione dei versi di Arte e confini di Bruno Munari (Codice ovvio, 1971): “In italia l’arte ha da essere italiana / in polonia polacca / in turchia turca e se un turco va a dipingere in polonia / che arte ha da fare? / e se la polonia occupa la turchia? in italia arte italiana e a un metro e ottanta dal confine francese? / in italia arte italiana / in sicilia siciliana / in piemonte piemontese / a milano milanese / e in corso garibaldi 89? / in italia l’arte ha da essere arte / in polonia arte / l’etichetta verrà dopo”. Un analogo atteggiamento di apertura ha caratterizzato l’impostazione curatoriale: agli artisti non sono stati imposti vincoli tematici o di medium, ma è stato chiesto di mettersi in gioco portando in mostra la propria soggettività, ragionando insieme sul concetto di rappresentazione identitaria, per arrivare alla scelta di opere che ognuno ha ritenuto essere le più rappresentative rispetto alla definizione di sé. L’unico limite che si è scelto di stabilire e mantenere rigidamente è quello dell’età anagrafica, per dare spazio e visibilità a chi sulla scena artistica si è affacciato più di recente: nessuno dei protagonisti dell’esposizione infatti è nato prima del 1980. La mostra tratteggia una panoramica della generazione Millennials, la prima a sperimentare un continuo adattamento all’evolversi frenetico delle tecnologie, l’iperconnessione costante e, sul piano sociale, una crescente precarizzazione del mondo del lavoro in un contesto di crisi economica. Una generazione che ha abbandonato le certezze e le ideologie delle precedenti per adottare modalità espressive che stimolano a interrogarsi sul presente, a investigare la contemporaneità più che a fornire delle risposte.
Gli artisti e collettivi che prenderanno parte a That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine, elencati in ordine di anno di nascita, sono i seguenti: Matilde Cassani (1980), Giuseppe De Mattia (1980), Margherita Moscardini (1981), Michele Sibiloni (1981), Riccardo Benassi (1982), Ludovica Carbotta (1982), Danilo Correale (1982), Andrea De Stefani (1982), Giulio Squillacciotti (1982), Marco Strappato (1982), Carlo Gabriele Tribbioli (1982), Ian Tweedy (1982), Invernomuto (Simone Trabucchi, 1982 e Simone Bertuzzi, 1983), Francesco Bertocco (1983), Giovanni Giaretta (1983), Lorenzo Senni (1983), Alberto Tadiello (1983), IOCOSE (Filippo Cuttica, 1983, Davide Prati, 1983, Matteo Cremonesi, 1984 e Paolo Ruffino, 1984), Elia Cantori (1984), Giulio Delvè (1984), Elena Mazzi (1984), Diego Tonus (1984), Calori&Maillard (Violette Maillard, 1984 e Letizia Calori, 1986), Federico Antonini (1985), Alessio D’Ellena (1985), Nicoló Degiorgis (1985), Riccardo Giacconi (1985), Adelita Husni-Bey (1985), Diego Marcon (1985), Ruth Beraha (1986), Elisa Caldana (1986), Roberto Fassone (1986), Francesco Fonassi (1986), Petrit Halilaj (1986), Andrea Kvas (1986), Beatrice Marchi (1986), The Cool Couple (Niccolò Benetton, 1986 e Simone Santilli, 1987), Filippo Bisagni (1987), Benni Bosetto (1987), Lia Cecchin (1987), Alessandro Di Pietro (1987), Stefano Serretta (1987), Giulia Cenci (1988), Tomaso De Luca (1988), Julia Frank (1988), Marco Giordano (1988), Orestis Mavroudis (1988), Valentina Furian (1989), Parasite 2.0 (Stefano Colombo, 1989, Eugenio Cosentino, 1989 e Luca Marullo, 1989), Alice Ronchi (1989), Emilio Vavarella (1989), Irene Fenara (1990), Angelo Licciardello (1990) & Francesco Tagliavia (1992), Caterina Morigi (1991), Margherita Raso (1991), Guendalina Cerruti (1992).
Le opere visibili al MAMbo, che comprendono installazioni, video, fotografia, interventi sonori, sculture, performance, pitture, opere su carta, saranno inserite in un allestimento aperto e privo di barriere, che si appropria e contamina tutti gli spazi del museo: anche le grandi finestre che collegano visivamente la Sala delle Ciminiere alle collezioni permanenti al piano superiore perderanno la loro schermatura, favorendo lo scambio tra le due aree e saranno inoltre utilizzate le vetrate esterne dell’edificio. La sala espositiva dunque non sarà l’unico luogo in cui sono visibili le opere: That’s IT! pervaderà molte aree del museo, fino a uscirne del tutto, con interventi nell’adiacente Giardino del Cavaticcio e con una serie di screenings di opere filmiche che saranno visibili al Cinema Lumière in collaborazione con la Fondazione Cineteca di Bologna. A questi spazi fisici si aggiungerà il profilo Instagram del MAMbo che sarà lanciato in concomitanza con l’inaugurazione della mostra e sarà gestito come una sala espositiva virtuale, integrata allo spazio reale del museo, in cui saranno visibili materiali prodotti dagli artisti. Un libro Edizioni MAMbo accompagna That’s IT!, con testi istituzionali di Matteo Lepore e Roberto Grandi e saggi che riflettono sul concetto di generazione nell’arte, a partire da quello del curatore della mostra, Lorenzo Balbi cui si aggiungono quelli commissionati a: Lucia Aspesi, Giorgina Bertolino e Vittoria Martini, Lucrezia Calabrò Visconti e Gabriele Tosi, Michele D’Aurizio, Chris Fitzpatrick, Pavel Pys e Kate Strain (conversazione a tre), Caterina Molteni, Fabiola Naldi, Marta Papini, Cesare Pietroiusti, Andrea Viliani. Il volume contiene inoltre le interviste di Stefano Vittorini ad Alberto Garutti, Giulio Paolini, Giuseppe Penone e Michelangelo Pistoletto. Una speciale sezione è dedicata agli interventi degli artisti che, come in un ulteriore spazio espositivo, hanno concepito delle opere ad hoc, stampate su pagine staccate e componibili nell’ordine che si preferisce, facendo diventare la pubblicazione una sorta di mostra nella mostra. That’s IT! Sull’ultima generazione di artisti in Italia e a un metro e ottanta dal confine è resa possibile grazie al prezioso supporto del main sponsor Hera e dello sponsor Gruppo Unipol. Assistenti alla curatela della mostra : Sabrina Samorì e Stefano Vittorini.
Informazioni generali
MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna via Don Minzoni 14 | 40121 Bologna – tel. +39 051 6496611 www.mambo-bologna.org – info@mambo-bologna.org Facebook: MAMboMuseoArteModernaBologna Twitter: @MAMboBologna YouTube: MAMbo channel