a cura di Andrea Lerda
dal 31 ottobre 2020 al 30 maggio 2021
MUSE – Museo delle Scienze, Trento
Il tempo dell’albero è esattamente ora. Scrigni di biodiversità e serbatoi di carbonio: le foreste sono tra i più grandi alleati per il mantenimento degli equilibri climatici e atmosferici del pianeta. Al MUSE – Museo delle Scienze, dal 31 ottobre 2020 al 30 maggio 2021, la mostra temporanea “Tree Time – Arte e scienza per una nuova alleanza con la natura”, nata dalla collaborazione tra il Museo delle Scienze di Trento e il Museo Nazionale della Montagna di Torino, dà voce ai linguaggi dell’arte contemporanea per rinsaldare la nostra relazione con alberi e foreste. Un viaggio multisensoriale, a due anni dalla tempesta Vaia, da percorrere grazie alle opere di 20 artisti nazionali e internazionali e approfondimenti storico-scientifici, in un percorso che invita a meditare sull’urgenza di riconfigurare la nostra relazione con l’universo vegetale. “Oggi diamo il via a questa nuova avventura con il Museo Nazionale della Montagna. Una collaborazione – introduce il direttore del MUSE Michele Lanzinger – che ci permette di riaffermare e affinare un nuovo impegno, una visione, un modo diverso di fare dei nostri musei: mi piace figurarmi Tree Time come una danza, un modo corale di unire assieme i temi della natura, della vegetazione, della conversione ecologica, in uno spazio dove il rapporto tra conoscenza scientifica e sensibilità artistica permette di creare una dimensione empatica. Le piante sono il vero motore della vita, hanno molto da insegnarci. Incarnano un modello molto più resistente di quello animale, la loro costruzione modulare è la quintessenza della modernità. Ci parlano di autonomia energetica e di architetture cooperative capaci di resistere a ripetuti eventi catastrofici, di adattarsi. La loro via può darci punti di vista alternativi a cui guardare, specie in tempi come questi in cui la nostra attitudine è alla ricerca di soluzioni innovative”. “L’idea originaria del progetto – spiega Daniela Berta, direttrice Museo Nazionale Montagna di Torino – nasce ancora prima della tempesta Vaia, arricchendosi nel tempo di stimoli che sono andati a sconvolgere completamente l’immaginario di boschi, foreste e tutela del suolo e, nell’edizione trentina, di approfondimenti scientifici e nuove suggestioni. Una collaborazione proficua che ci consente di fare un discorso di grande interconnessione e di rispondere assieme al MUSE a quella responsabilità sociale, culturale, civica a cui i musei oggi giorno sono fortemente chiamati”. “Siamo in un periodo in cui stiamo concentrando le nostre attenzioni alla pandemia. Anche questa mostra – sottolinea Andrea Lerda, curatore artistico di “Tree Time” – ci invita a guardare a ciò che sta succedendo a livello planetario e ambientale, portandoci a osservare gli alberi come creature vive, che devono aiutarci a ripensare la nostra coesistenza sul pianeta Terra. Non siamo soli. I giganti del regno vegetale sono fondamentali per superare alcune delle problematiche ambientali che noi, come specie umana, abbiamo creato”. “Una mostra che mi ha riportato a capire perchè noi scienziati ci interessiamo di questi temi. C’è una motivazione molto più profonda, che parte dal cuore e non solo dal cervello e dalla ragione. Tree Time riesce a comunicare una realtà scientifica proprio a partire da un sentimento interiore”, aggiunge Matteo Garbelotto, coordinatore scientifico di “Tree Time” e docente di scienze ambientali all’Università di Berkeley, in California. Venti artisti, una nuova alleanza. Dall’artista sudcoreana Sunmin Park, alla sua prima esposizione italiana, alla videoartista svizzera Ursula Biemann. Dagli americani Helen e Newton Harrison, tra i primi e più noti artisti sociali e ambientali, alla performer e artista visuale polacca Cecylia Malik, passando per le opere dello scultore altoatesino Aron Demetz, le ricerche del collettivo di designer Formafantasma e materiali di archivio di celebri esploratori, alpinisti e architetti. Venti artisti italiani e internazionali e una selezione di documenti dalle collezioni del Museomontagna, della Biblioteca Nazionale del Club Alpino Italiano, dell’Archivio Architetto Cesare Lombardi, della Fondazione Ermenegildo Zegna e dall’Archivio del 900 del Mart – Museo di Arte Moderna e Contemporanea di Trento e Rovereto affrontano il tema degli alberi secondo una narrazione interdisciplinare e multisensoriale. Installazioni sonore, interventi site specific, opere pittoriche e fotografiche, nuove modalità di partecipazione e co-produzione: Tree Time, a cura di Andrea Lerda con Daniela Berta, si pone come esperienza per osservare, comprendere e riconfigurare il nostro rapporto con l’universo vegetale. Una sfida a cui tutti siamo chiamati: gli alberi sono tra i più grandi alleati per il mantenimento degli equilibri climatici e atmosferici del pianeta, ricoprono quasi il 30% della superficie terrestre e molti formano ecosistemi complessi e affascinanti, ma la loro integrità è a rischio a causa dell’impatto antropico. Tree Time parla, avvicina e fa riflettere su questi temi, valorizzando un nuovo approccio ambientalista, senza catastrofismi ma con consapevolezza, in risposta alla necessità urgente di ricostruire forme di coesistenza sostenibili per il futuro. Gli autori di “Tree Time” sono: Gabriela Albergaria, Emanuela Ascari, Joseph Beuys, Simone Berti, Ursula Biemann e Paulo Tavares, Walter Bonatti, Gabriella Ciancimino, Aron Demetz, Hannes Egger, Sam Falls, Helen Mayer Harrison & Newton Harrison, Jiří Havel, Cesare Leonardi e Franca Stagi, Cecylia Malik, Federico Ortica e Andrea Marchi, Sunmin Park, Steve Peters, Giusy Pirrotta, Craig Richards, Albino Rossi, Vittorio Sella, Giorgia Severi, Andrea Trimarchi e Simone Farresin (Formafantasma), Mali Weil, Museo Wunderkammer, Ermenegildo Zegna.
Per info:
Cecylia Malik – 365 Trees, 2009/2010