Le Fiandre sono da sempre patria di una scena artistica dinamica e vibrante. Secoli fa, i maestri fiamminghi Van Eyck, Bruegel e Rubens rivoluzionarono il corso della storia dell’arte. Oggi, questa ricca tradizione è portata avanti da innumerevoli artisti contemporanei. Tre nomi di spicco della scena artistica contemporanea belga prendono parte Triennale Brugge 2021. Insieme ad altri dieci artisti internazionali sono stati chiamati a dare la loro interpretazione del tema TraumA: un’esplorazione della sottile linea che separa sogno e incubo, paradiso e inferno, visibile e nascosto, spostando l’attenzione ad alcuni lati meno visibili e soggettivi della città e dei suoi abitanti, facendo appello all’immaginazione ma anche alla storia e agli aspetti più misteriosi della città solo apparentemente perfetta, mettendo in luce la versatilità e dinamicità di Bruges. La stessa versatilità e dinamicità che contraddistingue – oggi come un tempo – il panorama artistico fiammingo.
Nadia Naveau (Bruges, 1975), Les Niches Parties | Ispirata da un viaggio in Messico, Nadia Naveau colloca lungo il Canale degli Agostiniani della sua città natale una serie di maschere e festoni colorati. Da un lato si richiama l’attenzione sulle nicchie lungo l’acqua come elementi architettonici nascosti, dall’altro Naveau strizza l’occhio all’immagine della bandiera, simbolo di comunicazione e di identificazione.
Hans Op de Beeck (1969, Turnhout), Danza Macabra | Una giostra monumentale e monocroma con cavalli e carrozze che sembrano pietrificati. Il tempo si ferma e la meccanica si arresta, come a voler spazzare via ogni allegria. La giostra, che nell’immaginario collettivo rievoca allegria e spensieratezza, qui ha un aspetto spettrale. Il grigio tetro dell’opera contrasta e interagisce con la facciata barocca della Sint-Walburgakerk sulla piazza Sint-Maartensplein.
Gijs Van Vaerenbergh (1983, Lovanio), Colonnade Il duo di artisti e architetti dello studio Gijs Van Vaerenbergh ha scelto la periferia nord di Bruges per realizzare uno spazio labirintico composto da decine di colonne intrecciate tra loro in cui i visitatori si perdono tra i tubi, senza dover percorrere un itinerario preciso. Il labirinto diventa un’esperienza – traumatica – fisica personale, in cui immergersi per poi tornare alla luce. Colonnade demolisce il concetto tradizionale del padiglione che qui è privo di un vero interno.
Le opere di Nadia Naveau, Hans op de Beeck e Gijs Van Vaerenbergh a Bruges fino al 24 ottobre 2021, si possono scoprire con un semplice click, attraverso un’esperienza virtuale dedicata a Triennale Bruges 2021.
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Gijs Van Vaerenbergh – Colonnade, Triennale Brugge 2021 © Stad Brugge – Matthias Desmet.