BoCs Art Cosenza. Ne parliamo con il Curatore Giacinto di Pietrantonio

di Loredana Barillaro

Loredana Barillaro/ Lo sguardo privilegiato del Direttore artistico, nonché guida di questo nuovo percorso dei BoCs Art, può dirci certamente molto. Ora che la prima sessione si è conclusa, seppur forse ancora presto, puoi fare un primissimo bilancio?

Giacinto Di Pietrantonio/ Sì, è ancora presto per fare bilanci, quello che posso dire è che i 23 artisti provenienti da diverse nazionalità sono stati felicissimi di partecipare e di vivere l’esperienza dei BoCs Art come della città di Cosenza e del suo territorio con i quali si sono felicemente relazionati. La relazione, oltre che con il territorio, è stata quella che si è instaurata tra gli artisti, molti dei quali non si conoscevano che qui hanno finito per fare amicizia ed apprezzarsi, tanto che si è stabilito un forte spirito di comunità e collaborazione che ha prodotto opere molto interessanti e altri progetti per il futuro. 

LB/ A breve si apriranno i secondi diciotto giorni di Residenza, puoi anticiparci qualcosa degli artisti che vi prenderanno parte?

GDP/ Lo stesso vale per la seconda residenza alla quale sarò presente per tutta la durata che va dal 16 luglio al 2 agosto, e in cui sono stati invitati artisti provenienti da diverse parti del mondo, anche se per ovvie ragioni gli artisti italiani sono i più numerosi. Quello che posso dire è che questa domanda andrebbe rivolta anche agli altri curatori che li hanno scelti, infatti, la novità di questa seconda residenza da me supervisionata è la chiamata di quattro giovani curatori (Roberta Aureli, Simone Ciglia, Caterina Molteni, Alberta Romano) invitati a scegliere ognuno quattro artisti e a condividere la residenza con loro. Questa esperienza di condivisione curatoriale, oltre che artistica, andrà a caratterizzare in vari modi anche diverse edizioni successive. Difatti sono sempre molto interessato a sostenere sia gli artisti che i curatori, soprattutto giovani. 

LB/ Qual è la linea che pensi di percorrere? Qual è l’imprimatur che vuoi assegnare al tuo lavoro a Cosenza?

GDP/ Come detto quello della condivisione curatoriale a vario titolo, la mia presenza in permanenza, la relazione con il territorio e con ciò che vi accade. Ad esempio, data la presenza di un festival del fumetto in settembre a Cosenza stiamo lavorando, per l’edizione di quel mese, all’invito di artisti che hanno una relazione a vario titolo con il fumetto, che tra l’altro è una caratteristica che si sta molto sviluppando fra le nuove generazioni. Questo sottolinea anche un’idea di interdisciplinarietà. Difatti per novembre sto lavorando con lo scrittore e artista Tommaso Pincio a sviluppare una residenza multidisciplinare in cui condividere l’invito di scrittori, artisti, fotografi, registi e … Stiamo lavorando anche con Paesi esteri per sviluppare delle pratiche di scambio. Dal prossimo anno ci saranno anche un paio di School residence, nelle quali saranno invitati visiting professor a condurre la residenza. Voglio ancora sottolineare che con il Comune di Cosenza stiamo mettendo a punto un regolamento che renda possibile l’idea del museo diffuso che consenta di allestire le opere prodotte durante la residenza nelle case di cittadini e istituzioni cosentine. L’idea è che le opere dopo essere state mostrate nel museo BoCs Art, andranno, invece che in magazzino, nelle case dei cittadini, nonché di istituzioni cosentine. Infatti, non mi piace proprio l’idea di mandare a dormire le opere nei magazzini dopo l’esposizione museale, meglio farle vivere nelle case, nelle scuole, e altri luoghi, rendendo i cittadini custodi e partecipi delle opere stesse. Naturalmente dovranno essere disponibili ad aprire le case e sedi al pubblico in alcune ricorrenze come ad esempio nella notte dei musei, la giornata del FAI, per questo stiamo cercando di creare anche dei corsi, workshop, conferenze d’arte sia nella sala multifunzionale dei BoCs che presso istituzioni cittadine che partiranno in autunno. Aggiungo, come ho già detto nella conferenza stampa, che vorrei conoscere e visitare gli studi degli artisti del territorio per cui fatevi avanti, contattatemi al mio indirizzo di posta elettronica: giacinto.dipietrantonio@gmail.com, mettendo per oggetto studio visit. Sono certo che ne troverò di interessanti e naturalmente l’invito non è rivolto solo agli artisti, ma anche, indisciplinarmente e indisciplinatamente a tutti quelli che hanno qualcosa da dire e voglia di confrontarsi. Concludo, ribadendo che la mia partecipazione alla curatela dei BoCs Art non si limita a BoCs Art in quanto tale, ma al fatto che questo esperimento è parte di un progetto di rigenerazione urbana più ampio voluto dal Sindaco Mario Occhiuto che da alcuni anni ha attivato una politica di ridisegno della città che va dalla pedonalizzazione del centro al ponte di Calatrava dalla navigabilità del fiume al nuovo stadio, dalle piste ciclabili ai percorsi sportivi, dal nuovo stadio al nuovo ospedale, dal nuovo planetario al …. affidati a professionisti di valore internazionale. Un progetto volto al ridisegno della città, con molti progetti già realizzati e altri in corso di realizzazione che parla da solo e che trova conferma anche negli inviti da parti di importanti istituzioni come quello rivoltoci dalla Facoltà di Architettura di Firenze presso la quale l’abbiamo presentata qualche settimana fa. Per questo, memore dell’utopia di Campanella, ho chiamato la conduzione della mia residenza LA CITTÀ del SOLE.

Giacinto Di Pietrantonio con GIUSEPPE di Sislej Xhafa. Courtesy Giacinto di Pietrantonio.

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