Io sono LEONOR FINI. Prorogata sino a domenica 20 luglio 2025

a cura di Tere Arcq e Carlos Martín

Palazzo Reale, Milano

La mostra Io sono LEONOR FINI a Palazzo Reale Milano, alla luce dell’apprezzamento del pubblico e della critica, viene prorogata sino a domenica 20 luglio 2025La mostra, a cura di Tere Arcq Carlos Martín, è una delle più rilevanti e complete retrospettive mai dedicate all’universo visionario e ribelle dell’artista italo-argentina Leonor Fini (Buenos Aires, 1907 – Parigi, 1996). Promossa dal Comune di Milano – CulturaIo sono LEONOR FINI gode del patrocinio del Ministero della Cultura ed è prodotta da Palazzo Reale e MondoMostre, con il supporto dell’Estate di Leonor Fini, con main partner Unipol.
 
Proseguono gli appuntamenti collaterali dedicati ad approfondire la figura di Leonor Fini e il suo rapporto con le arti. Giovedì 22 maggio, alle ore 18.00, si terrà l’appuntamento speciale Leonor Fini e il Teatro alla Scala al Teatro alla Scala di Milano, partner della mostra e prestatore indispensabile di materiale d’archivio legato alla figura dell’artista. Nell’ambito del convegno di studi Archivi Paralleli, dedicato agli archivi teatrali e non solo, si svolgerà l’incontro tra la giornalista Fabiana Giacomotti, i ballerini Anna Maria PrinaAmedeo Amodio e Aida Accolla, interpreti del balletto Les demoiselles de la nuit (1963) di cui Leonor Fini disegnò scene e costumi, Luciana Ruggeri Rita Citterio, Archivio e Sartoria del Teatro alla Scala, Milena Gigante, restauratrice di OpenCare, insieme a Carlos Martín, co-curatore della mostra dove sono esposti alcuni dei materiali originali, e Andrea Garbetta, Responsabile Sviluppo Mostre – Italia di MondoMostre. L’incontro si svolgerà all’interno del Ridotto Toscanini del Teatro alla Scala. Il convegno Archivi Paralleli si svolge tra il 22 e il 24 maggio 2025 ed è parte integrante del progetto PRIN 2022 Hyperstage, promosso dall’Università di Roma “Tor Vergata” e realizzato in collaborazione con il Teatro alla Scala. Si apre giovedì 22 maggio, dalle ore 14, con la sessione dedicata agli “Archivi milanesi”, seguita dall’incontro Leonor fini e il Teatro alla ScalaVenerdì 23 maggio, dalle ore 10, il focus passa alle “Sartorie teatrali” e quindi, dalle ore 15, la terza sessione tratta degli “Archivi digitali”. Sabato 24 maggio, dalle ore 9,30, la quarta e ultima sessione è dedicata alle “Istituzioni connesse”. L’ingresso al convegno è libero, con registrazione al momento dell’accesso (da Largo Ghiringhelli, adiacente alla Scala).
 
PUBLIC PROGRAM in collaborazione con NABA
Giovedì 19 giugno si conclude il ciclo di appuntamenti del Public Program organizzato in collaborazione con NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, che ha accompagnato questi mesi di mostra. L’evento vedrà protagonista un dialogo tra Marco Scotini, Tiziana Villani, Elvira Vannini, Antonella Huber e Clara Tosi Pamphili, attorno a Les muses insoumises: Leonor Fini e le artiste surrealiste. Si svolgerà presso D01 Spazio Arena, Campus di Milano di NABA.

LA MOSTRA
Io sono LEONOR FINI celebra l’eclettismo e il genio di un’artista poliedrica in un percorso intellettuale che intreccia Italia e Francia, ricostruendo le tappe principali della sua carriera artistica e le influenze che hanno plasmato la sua visione.  A ispirare il titolo dell’esposizione una citazione della stessa Fini: «Sono una pittrice. Quando mi chiedono come faccia, rispondo: “Io sono”», un’affermazione identitaria irrevocabile e potente che riflette la sua unicità personale e artistica, sempre coerente nello stile e nel pensiero. Leonor Fini ha incarnato la libertà creativa e intellettuale dell’artista ribelle, lontana dalle convenzioni, che ha dato forma a un immaginario visivo e concettuale capace di parlare ancora oggi.Io sono LEONOR FINI rappresenta un momento cruciale di riscoperta della figura dell’artista, restituendo nuova luce al suo lavoro e rivelandone il carattere più profondo, oggi più che mai attuale, grazie ai temi che ha affrontato e messo in discussione: dal genere all’identità, passando attraverso i modelli consolidati di famiglia, il maschile e il femminile. L’esposizione presenta oltre 100 opere tra dipinti, disegni, fotografie, costumi e video, scandite in un percorso di nove sezioni tematiche, e restituisce un ritratto completo dell’artista, testimoniando la versatilità della sua produzione, estranea a ogni classificazione rigida. Spaziando dalla pittura alla moda, dalla letteratura al teatro  (in una delle sezioni sono esposti bozzetti, figurini ed un costume disegnato da Leonor Fini provenienti dall’archivio Storico Artistico del Teatro alla Scala), la mostra svela l’immaginario di Leonor Fini, a partire dagli incontri e dalle impressioni, a volte sconvolgenti, della prima giovinezza, attraverso gli anni della formazione tra Trieste, Milano e Parigi, dove Fini stringe relazioni durature con intellettuali e artisti che le indicano la via della pittura.
 
Io sono LEONOR FINI procede per temi ricorrenti nell’opera dell’artista, come il macabro e il minaccioso, il rapporto con la sessualità e la famiglia, la rappresentazione del corpo, e ancora l’interesse per gli aspetti rituali e i fenomeni di metamorfosi. Oltre alla pittura, Leonor Fini ha attraversato media e linguaggi differenti giocando con la sua immagine in un esercizio bizzarro e concettuale attorno al tema dell’identità.
 
La mostra è patrocinata dal Ministero della Cultura e dalla Camera Nazionale della Moda Italiana, e rientra nell’ambito dell’Olimpiade Culturale di Milano Cortina 2026.
Si ringraziano il Main Partner Unipol, i partner Teatro alla Scala NABA, Nuova Accademia di Belle Arti, il media partner Street Vox e il partner ufficiale di biglietteria Vivaticket.
 
IL CATALOGO
La mostra è accompagnata da un accurato catalogo edito da Moebius, che illustra tutte le opere in esposizione. Oltre ai saggi scritti dai curatori della mostra sono inclusi altri studi inediti e originali di specialisti internazionali, come lo storico dell’arte e critico Vanja Strukelj, la storica dell’arte e scrittrice Susan Aberth, il presidente e fondatore della International Society for the study of Surrealism (ISSS) Jonathan P. Eburne, la scrittrice Anna Waltz e l’artista Eros Renzetti. 
Il catalogo include anche, per la prima volta completo e tradotto in italiano, il testo autobiografico scritto dalla stessa Leonor Fini, che permette un nuovo dialogo tra l’artista visiva e la scrittrice che era in lei, e che consente ai lettori di accedere all’intimità confessionale delle sue parole.

 

Communication strategy e media relations a cura di PCM Studio di Paola C. Manfredi

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