Le stanze d’Aragona. Pratiche pittoriche in Italia all’alba del nuovo millennio

di Valentina Tebala

dal 12 settembre al 14 novembre 2015

Villino Favaloro – Palermo, piazza Virgilio.

A Palermo, meraviglioso capoluogo siciliano – affascinante miscuglio di bellezze e dominazioni storiche – che un tempo si chiamò Fiore (Zyz per i Fenici), presso il Villino Favaloro (primo esempio di modernismo liberty in città), Le stanze d’Aragona si sono riscoperte floride di talenti, di sguardi acuti, accendendo un dibattito sulla storia dell’arte recente che con le opere pittoriche esposte alle sue pareti tenta di proporre un nuovo punto, “e a capo”.

Difatti, il progetto curato da Helga Marsala e Andrea Bruciati, promosso e organizzato dalla palermitana Rizzuto Gallery, nasce con l’obiettivo di richiamare l’attenzione sul linguaggio pittorico strettamente contemporaneo (degli ultimi quindici anni), mettendo in relazione i suoi operatori concettuali – quelli puri ma anche quelli più trasversali – all’insegna di un’italianità transgenerazionale che comprende giovani artisti emergenti, maestri e mid career di livello internazionale. Più che altro, spiegano i curatori, una ricognizione sulla scena pittorica del bel paese – “nell’ultimo scorcio di secolo non sufficientemente premiata dai contesti internazionali” sostiene Bruciati – in particolare sulle tendenze dell’astrazione.

Due precedenti mostre collettive minori ospitate negli spazi della Rizzuto Gallery, esponevano ciascuna i lavori di otto artisti – alcuni creati appositamente per l’evento – che poi sarebbero confluiti nella grande mostra finale al Villino Favaloro, per un totale di trentasei artisti.

Giulio Frigo-Tuuu...,2014,Olio e tempera all'uovo su tela,filo,53x43cm,Courtesy l'artista e Galleria Francesca Minini,Milano

Oltre che un grande regalo ai palermitani (accorsi numerosissimi al Villino riaperto per l’occasione dopo tredici anni di chiusura), il progetto si presenta con una bella, ricca e azzeccatissima, scelta espositiva degli artisti invitati e delle opere: una variegata panoramica allestita in maniera ordinata, forse un pelino didascalica piuttosto che fomentatrice di interessanti e originali incontri, o magari confronti, tra i protagonisti. Si va dalla «pittura-pittura» rivolta verso una profonda interiorizzazione e dissolvenza figurativa della Angelini, all’iperrealismo visionario ma “tattile” (dato che il filo della cornetta nella sua opera Tuuu… fuoriesce realmente dalla tela arrampicandosi fino al soffitto) di Giulio Frigo, con le atmosfere un po’ livide simili a quelle di Savinio, circoscritte negli inquietanti interni di mura domestiche. Dalle striature leggere ed evanescenti dipinte sulla tela da Sulltane Tusha (classe 1988) ai solchi cromatici assoluti e materici di Paolo Parisi (lui, classe 1965), si arriva all’astrazione pura e totale. Mentre la foresta iridescente – o meglio di cristallo – del giovane Cristiano Menchini potrebbe intercettare un dialogo con il bosco di foglioline d’oro segnate su telo antipolvere, con una finezza grafica all’orientale, del maestro Stefano Arienti (Robinia).

Proseguendo per le magnifiche sale del Villino, la pittura si riconferma nel suo status di «gran signora» della tradizione artistica e culturale italiana: nei diversi risvolti e tensioni messe in campo dal mondo contemporaneo, “nell’esperienza di ibridazione con altri linguaggi – dalla scultura all’architettura, passando per il video e l’installazione – ponendosi più che altro come attitudine, vocazione, orientamento dello sguardo e del pensiero” (Helga Marsala e Andrea Bruciati).

Paolo Parisi-Unitè d'habitàtion,2013,olio su tavola,100x93cm. Unitè d'habitàtion (Four reds),2013,olio su tavola,44x31cm. Unitè d'habitàtion,2011,olio su tavola,88x77,5cm, Courtesy l'artista

Il progetto – realizzato in collaborazione con il Comune di Palermo, l’Assessorato del Turismo, Sport e Spettacolo della Regione Sicilia, la Soprintendenza Regionale Beni Culturali e Ambientali di Palermo, il supporto dell’Ersu e il patrocinio dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana – grazie alla partnership con il MIUR e l’Accademia di Belle Arti di Palermo, propone inoltre attività didattiche, visite guidate e talk aperti al pubblico con importanti critici e artisti, che funzioneranno da ulteriore studio e approfondimento teorico sui decorsi pittorici dell’astrazione italiana nel secondo Novecento.

Artisti in mostra

Giuseppe Adamo (Alcamo, Palermo, 1982), Paola Angelini (San Benedetto del Tronto, 1983), Stefano Arienti (Asola, Mantova, 1961), Domenico Bianchi (Roma, 1955), Renata Boero (Genova, 1936), Jacopo Casadei (Cesena, 1982), Antonio Catelani (Firenze, 1962), Manuele Cerutti (Torino, 1976), Paolo Chiasera (Bologna, 1978), Stefano Cumia (Palermo, 1980), Matteo Fato (Pescara, 1979), Giulio Frigo (Arzignano, Vicenza, 1984), Gaia Fugazza (Milano, 1985), Anna Gramaccia (Perugia, 1980), Andrea Grotto (Schio, Vicenza, 1989), Tiziano Martini (Soltau, Germania, 1983), Andrea Mastrovito (Bergamo, 1978), Cristiano Menchini (Viareggio, 1986), Maria Morganti (Milano, 1965), Lorenzo Morri (Jesi, 1989), Nunzio (Cagnano Amiterno, L’Aquila, 1953), Paolo Parisi (Catania, 1965), Alessandro Pessoli (Cervia, 1963), Lucio Pozzi (Milano 1935), Barbara Prenka (Gjakova, Kosovo, 1990), Riccardo Previdi (Milano, 1974), Pietro Roccasalva (Modica, 1970), Alessandro Roma (Milano, 1977), Giovanni Sartori Braido (Mestre, Venezia, 1989), Vito Stassi (Palermo, 1980), Massimo Stenta (Trieste, 1991), Marco Tirelli (Roma, 1956), Sulltane Tusha (Durazzo, Albania, 1988), Marco Useli (Nuoro, 1983), Claudio Verna (Guardiagrele, Chieti, 1937), Serena Vestrucci (Milano, 1986).

 

GIULIO FRIGO, Tuuu…,2014. Olio e tempera all’uovo su tela, filo, 53x43cm. Courtesy dell’artista e Galleria Francesca Minini, Milano. PAOLO PARISI, Unitè d’habitàtion, 2013. Olio su tavola,100x93cm. Unitè d’habitàtion (Four reds), 2013. Olio su tavola, 44x31cm. Unitè d’habitàtion, 2011. Olio su tavola, 88×77,5 cm. Courtesy dell’artista.

© 2015 Civico115 Edizioni

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