Liechtenstein Breakfast | Dalla grande mostra di Candida Höfer al “Liechtenstein Pavilion”, progetto nomade di Visarte Liechtenstein tra le calli di Venezia 

giovedì 21 aprile 2022 ore 9.00 – 11.00

Hotel Bauer Palazzo, Venezia 

Il Principato del Liechtenstein si presenta al mondo dell’arte internazionale riunito a Venezia per la 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia con un Liechtenstein Breakfast presso l’Hotel Bauer Palazzo alle ore 9.00 di giovedì 21 aprile 2022. Manuel Frick, Ministro per gli Affari Sociali e la Cultura del Principato del Liechtenstein, e Letizia Ragaglia, nuova Direttrice del Kunstmuseum Liechtenstein, prenderanno la parola per illustrare la scena artistica contemporanea del Principato e annunciare le principali novità della programmazione espositiva al Kunstmuseum Liechtenstein nei prossimi mesi. Il Principato del Liechtenstein, che non è presente con un proprio padiglione ufficiale alla Biennale di Venezia, ha voluto portare la propria voce nella settimana di apertura della più importante manifestazione d’arte contemporanea internazionale, per testimoniare la propria vicinanza ai temi, all’arte e agli artisti del nostro tempo.

«Per comprendere l’importanza dell’arte contemporanea nella vita culturale del Liechtenstein è sufficiente visitare il cuore di Vaduz, che ospita due rinomate istituzioni a essa completamente dedicate: il Kunstmuseun e l’Engländerbau. L’impegno di associazioni come Visarte e Schichtwechsel poi fa sì che l‘arte contemporanea abbia un pubblico considerevole e sia una presenza significativa nella coscienza collettiva.» afferma Manuel Frick, Ministro per gli Affari Sociali e la Cultura del Principato del Liechtenstein.

“Candida Höfer. Liechtenstein” – In dialogo con le collezioni del Kunstmuseum Liechtenstein e della Hilti Art Foundation

30 settembre 2022 – 10 aprile 2023 | Inaugurazione: 29 settembre 2022, ore 18

Cuore della prossima programmazione è la grande mostra Candida Höfer. Liechtenstein. Dal 30 settembre 2022 al 10 aprile 2023, il Kunstmuseum presenta, per la prima volta in collaborazione con Hilti Art Foundation, un progetto personale dell’artista tedesca Candida Höfer, una delle più grandi interpreti contemporanee della fotografia.

La mostra occuperà interamente gli spazi espositivi del Museo e della Fondazione Hilti, i cui edifici sono adiacenti l’uno all’altro e condividono la hall d’ingresso: il Kunstmuseum ha sede in un’iconica black box di cemento nero e basalto progettata dagli architetti Meinrad Morger, Heinrich Degelo e Christian Kerez; la Hilti Art Foundation è invece in un limpido white cube firmato da Morger Partner Architekten.

«É per noi un grande onore poter presentare al pubblico la nuova serie di Candida Höfer realizzata in Liechtenstein appositamente per questa esposizione. – commenta Letizia Ragaglia – L’artista ha fotografato interni ed esterni dell’architettura del museo, delle biblioteche e degli spazi di deposito per le opere d’arte. Le sue immagini portano luce su elementi e situazioni normalmente nascosti agli occhi del visitatore, ma che sono strutture di servizio fondamentali per la gestione del patrimonio artistico, sulle quali si reggono le collezioni, gli archivi, la costruzione di mostre ed esposizioni museali.»

Curata da Christiane Meyer-Stoll, Letizia Ragaglia e Uwe Wieczorek, la mostra presenta un percorso inedito in cui gli scatti realizzati della celebre fotografa tedesca incontrano le opere delle raccolte permanenti delle due istituzioni organizzatrici. Immagini straordinarie di istituzioni culturali del Principato, scattate tra l’autunno e l’inverno del 2021, si inseriranno tra le opere delle collezioni permanenti generando un dialogo serrato tra forme d’arte diverse.

La mostra restituisce un ritratto unico del Liechtenstein che conferma ancora una volta l’interesse di Candida Höfer per le strutture e gli ordini dello spazio, insieme alla sua grande capacità di attenzione al dettaglio. Per creare le sue immagini la fotografa utilizza la luce naturalmente disponibile nei vari luoghi e spazi e i suoi scatti, accuratamente pianificati ed eseguiti con precisione, sono l’opposto delle istantanee.

Nei giorni di anteprima della Biennale Arte 2022, Visarte Liechtenstein in partnership col Kunstmuseum di Vaduz presenterà il Liechtenstein Pavilion, intervento performativo itinerante che prevede il “viaggio” tra calli e campielli veneziani di un Padiglione Liechtenstein alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia in miniatura, portato a dorso d’uomo. Durante il Liechtenstein Breakfast il mini-padiglione sarà esposto all’Hotel Bauer e sarà poi possibile scorgerlo in giro per la città, in spalla ai performer del progetto.

Un “piccolo” padiglione che a ogni sua comparsa pubblica, in occasione di una Biennale di Venezia, raddoppierà le proprie dimensioni: per il 2022 le misure previste sono 90 x 90 x 90 cm.  28 membri di Visarte Liechtenstein espongono altrettante opere in miniatura all’interno del mini-padiglione, un’architettura cubica che può essere aperta come uno scrigno, rivelando uno spazio espositivo astratto, un paesaggio tridimensionale che offre un panorama della varietà dell’attività artistica del Liechtenstein.

L’obiettivo di Visarte Liechtenstein è quello di generare una nuova rete di relazioni e dare vita a sodalizi di artisti internazionali. Venerdì 22 aprile il consiglio direttivo di Visarte Liechtenstein renderà infatti visita a diversi Padiglioni nazionali: momento culminante di ciascun incontro sarà l’apertura del cubo e lo svelamento del panorama che contiene, un invito a conoscere da vicino l’attività degli artisti del Paese.

“C(to the power of)4” | Nazgol Ansarinia, Mercedes Azpilicueta, Invernomuto, Diamond Stingily

20 maggio – 4 settembre 2022 | Inaugurazione: 19 maggio 2022, ore 18

A inaugurare la stagione espositiva concepita da Letizia Ragaglia per il Kunstmuseum sarà la mostra “C(to the power of)4”, che dal 20 maggio al 4 settembre 2022 si dipanerà tra le sale delle Skylight Galleries del Kunstmuseum. Quattro artisti di rilievo internazionale sono stati invitati a misurarsi con le opere del Museo: l’iraniana Nazgol Ansarinia (1979), l’argentina Mercedes Azpilicueta (1981), la statunitense Diamond Stingily (1990) e il duo Invernomuto costituito dagli italiani Simone Bertuzzi (1983) e Simone Trabucchi (1982).

«C4 – spiega Letizia Ragaglia – celebra l’energia che gli artisti contemporanei portano in un museo: la C nel titolo della mostra si riferisce alla collezione come base e punto di partenza, ma evoca anche associazioni con ‘cooperazione’, ‘collaborazione’ e ‘contaminazione’»

Incastonato tra le Alpi e la valle del Reno e al tempo stesso straordinariamente aperto al mondo, il Liechtenstein sta vivendo un momento di intenso fermento culturale che si esprime in un articolato programma di esposizioni che vedrà le collezioni d’arte del Liechtenstein in dialogo con artisti provenienti da tutto il mondo.

Ufficio stampa:

PCM Studio di Paola C. Manfredi, Milano

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Inverno muto, Portrait, 2018, Foto di  Jim C. Nedd.

 

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