Montagne e acque fluenti | L’intervista alle artiste Lin Lan e Primarosa Cesarini Sforza

di Loredana Barillaro |

Cosa significa essere una pittrice in un momento in cui la pittura, se da un lato vive una costante fortuna, dall’altro subisce frequenti attacchi per la sua presunta distanza dalla contemporaneità?

Lin Lan/ La contemporaneità di cui lei parla dovrebbe indicare la “contemporaneità” della storia dell’arte occidentale, in cui la contemporaneità dell’arte si riflette nella dissoluzione dei confini delle categorie artistiche e degli stili pittorici, nonché nell’offuscamento della regionalità e della nazionalità dell’arte, considerata come una manifestazione dell’internazionalizzazione. Tuttavia, se si esamina il processo artistico cinese dall’epoca moderna, si può constatare che le nostre creazioni artistiche moderne non si sono sviluppate ed evolute secondo la logica dell’evoluzione della storia dell’arte occidentale. Prendendo ad esempio il Guangdong, da cui provengo, in epoca moderna è nata una delle scuole d’arte più influenti della Cina, la Scuola di pittura Lingnan. La Scuola di Pittura Lingnan sosteneva il concetto artistico di “eclettismo tra Oriente e Occidente, fusione di antico e moderno”, integrando la “pittura museale” occidentale e le tecniche pittoriche realistiche della pittura giapponese con la pittura tradizionale di fiori e uccelli, e promuovendo la pittura di fiori e uccelli dall’estetica tradizionale all’estetica moderna, che ha avuto una grande influenza sullo sviluppo della pittura cinese di fiori e uccelli. Da questo esempio, possiamo vedere che la tradizione dei nostri dipinti cinesi non è una rottura o una sovversione della tradizione come nella teoria dell’evoluzione dell’arte occidentale, ma una creazione dei tempi e un’innovazione individuale basata sulla continuazione e sull’eredità della tradizione. “Prendere in prestito dal passato per aprire il presente” è una caratteristica importante nello sviluppo della pittura cinese, nonché un tratto distintivo della differenza tra arte cinese e occidentale. Pertanto, nel terreno dell’arte cinese, la pittura e la contemporaneità non si sono allontanate sempre di più; al contrario, la pittura ha acquisito nuovo vigore grazie al “mantenere il giusto e innovare”.

Primarosa Cesarini Sforza/ Essere artista vuol dire avere una grande tenacia e in quanto artiste possiamo esprimerci come meglio crediamo. Gli artisti sono liberi di usare qualsiasi mezzo per esprimersi.

Come si realizza in questa mostra il rapporto di interscambio fra l’arte italiana e quella cinese?

LL/ Cina e Italia sono entrambe civiltà antiche, le due civiltà ai due estremi del continente eurasiatico e hanno dato contributi significativi al progresso della civiltà umana. Sono entrambe importanti rappresentanti delle culture cinese e occidentale e gli scambi artistici tra Cina e Italia hanno una lunga storia. L’organizzazione di questa mostra congiunta di opere di artisti cinesi e italiani non è solo la continuazione della lunga storia di buoni scambi artistici tra i due Paesi, ma promuove anche una comprensione e un dialogo più approfonditi tra gli artisti contemporanei cinesi e italiani, che è di grande importanza per lo sviluppo delle idee, degli stili e dei metodi di creazione artistica di entrambe le parti. Un’altra caratteristica di questa mostra è che i sei artisti partecipanti provenienti dalla Cina e dall’Italia sono tutte donne, particolarmente sensibili ai sentimenti dell’arte. L’arte, linguaggio comune in tutto il mondo, ci permette di percepire le emozioni e le diverse temperature delle artiste in mostra. Allo stesso tempo, attraverso le diverse prospettive artistiche delle artiste cinesi e italiane coinvolte, si può guardare da un diverso punto di vista al diverso sviluppo della civiltà mondiale e alla comunità di destino dell’intera umanità.

PCS/ L’arte è sempre un interscambio, un dare e avere, un colloquiare che unisce.

Visione singola e visione collettiva, qual è il panorama che ne emerge?

PCS/ Dal mio punto di vista, anche se sono sola nel mio studio ci unisce una visione collettiva.

LB/ Come il titolo della mostra riesce a rappresentare ciascuna ricerca?

Il titolo della mostra, “Montagne e Acque Fluenti”, deriva da un’allusione alla storia di Bo Ya e Ziqi ambientata durante il periodo delle Primavere e degli Autunni in Cina, in cui il suono della cetra di Bo Ya somigliava a quello delle montagne e delle acque fluenti, e solo Ziqi era in grado di capire la cetra di Bo Ya. Con questa mostra speriamo di trasmettere un’idea artistica di costruzione di un mondo armonioso e di rispetto della diversità culturale e, attraverso le realizzazioni degli artisti cinesi contemporanei, di dimostrare la nostra trasformazione creativa e lo sviluppo della cultura tradizionale cinese, di esprimere l’individualità degli artisti cinesi contemporanei che esprimono i loro ideali e i loro sentimenti romantici. Inoltre, speriamo di costruire un ponte per lo scambio culturale tra Cina e Italia sotto forma d’arte, per rafforzare la profonda amicizia tra gli artisti cinesi e italiani e per contribuire alla costruzione di un mondo armonioso.

Nel titolo c’è la nostra ricerca, lavoriamo con il pensiero e con gli elementi.

Dall’alto: L’artista Lin Lan durante la cerimonia inaugurale della mostra. Firma della Lettera di intenti sulla cooperazione fra Deng Hong, Segretario Generale dell’Associazione per gli scambi culturali con l’estero, e Maria Rosa Azzolina, Presidente dell’Istituto Italo-Cinese. L’allestimento della mostra, con le opere di Lin Lan, presso Dueunodue Spazi Espositivi a Bologna.

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