Pulp III: A Short Biography of the Banished Book | Shubigi Rao – Padiglione di Singapore alla 59. Esposizione Internazionale d’Arte – La Biennale di Venezia

Curato da Ute Meta Bauer

Su commissione del National Arts Council Singapore

La Biennale di Venezia, Sale d’Armi dell’Arsenale

Avvicinandosi all’ingresso del Padiglione, si cammina per entrare in un meandro di carta sospeso, che avvolge il visitatore all’interno delle sue pieghe, in modo simile a come si viene avvolti nell’atto della lettura. Gli strati del meandro si dispiegano per rivelare non soltanto l’architettura di un libro, ma anche il percorso di scoperta di Shubigi Rao nel mondo delle storie incentrate sui libri, poiché centinaia di cronache sono il fulcro di quest’opera. Subito dopo, si incontra un’esperienza filmica polivocale che esplora, per mezzo di confidenze personali e riflessioni poetiche, documentario e linguaggi mitopoietici, i racconti di coloro che si occupano in prima persona di salvare libri e biblioteche. Queste persone parlano di sottrarre volumi al pericolo, di preservare lingue e culture a rischio di estinzione, condividendo al contempo la tristezza di perdere l’accesso a storie e passati personali e collettivi.

Parzialmente girato a Venezia, città evocatrice di una storia vitale di stampa e libero accesso al sapere, il film Talking Leaves mostra, tra le altre storie, il modo in cui i libri di un archivio ormai non più esistente di donne partigiane e sopravvissute al genocidio vengono effettivamente messi in salvo.

Discussioni sui legami storici di accesso al sapere e potere politico con il professore italiano di storia del libro Mario Infelise si intrecciano a conversazioni con il ricercatore singaporiano Faris Joraimi sulla politica culturale e la storia intellettuale del mondo malese. La bibliotecaria veneziana Ilenia Maschietto condivide storie di libri proibiti e i suoi libri preferiti sulla resistenza, mentre Marco Borghi spiega come gli archivi alternativi possano agire a protezione della democrazia. La poetessa Bianca Tarozzi invita i visitatori nella sua biblioteca condividendo i libri sopravvissuti alla devastante alluvione verificatasi a Venezia nel 2019. La scrittrice singaporiana Melissa de Silva legge estratti di un libro di espressioni idiomatiche in Kristang, una lingua a rischio d’estinzione delle comunità eurasiatiche di Malacca e Singapore a rischio d’estinzione. La bibliotecaria in pensione Saralee Turner recita passaggi di Not Out of Hate della scrittrice birmana Ma Ma Lay, mentre vengono descritte le minacce alle biblioteche contemporanee e al libero sapere. Tramite queste storie, i visitatori vedono il libro come un’incarnazione del pensiero  collettivo, dei lavoratori e dei lettori, e lo riconoscono come intimo portatore di umanità e comunità.

Copie del nuovo libro di Rao, Pulp III: An Intimate Inventory of the Banished Book (Pulp Vol. III), sono disposte in un modo che parla della monumentalità del suo formato come contenitore di conoscenza. Pulp Vol. III narra il processo artistico di ricerca di Rao e la sua riformulazione concettuale del libro e della biblioteca, aggiungendo al contempo nuove ricerche su Singapore e Venezia come centri storici della stampa. Nel corso della Biennale Arte 2022, quest’installazione di libri cambierà forma mentre saranno sparsi per il mondo. Per Rao, ogni libro è un messaggero, un viaggiatore nel tempo, l’incarnazione del nostro bisogno di comunicare, e una chiamata all’azione.

In relazione all’opera, Shubigi Rao, dichiara: “Quali sono le nostre testimonianze, e cosa affermiamo? Le nostre certezze sono soltanto circoli di razionalizzazione, irrequiete mezze verità, vivide fantasticherie e ciniche manipolazioni? O possiamo chiederci dove forme più piccole rappresentano più grandi testimonianze? Ogni segno che leggiamo o vediamo è stato lasciato per dare testimonianza di breve vita e più brevi concezioni. Ogni testo allora è una testimonianza, non necessariamente della verità, ma piuttosto una luce sul tempo, su un’idea, sui fatti e le falsità di un dato luogo e momento. In questo modo, le storie del progetto Pulp mettono in rilievo diverse forme di coraggio, nell’azione, nel discorso, nella documentazione e nella condivisione. Queste storie rendono inoltre visibili le sfumature della resistenza nella stampa, e delle vite vissute circondate dai libri, del respirare un’aria carica di una conoscenza non letta ma inestimabile, del rischiare tutto per salvare testi non propri e che potrebbero non essere mai letti, ma che sono anche più di mere rappresentazioni simboliche delle loro civiltà, o di una qualche nozione idealistica di umanità”.

Ute Meta Bauer, curatrice dell’esposizione, afferma: “Rao utilizza il libro e l’immagine in movimento come formati comunicativi che si occupano di quelle parti nella storia che sono spesso state deliberatamente oscurate da chi è al potere e dagli opportunismi del capitale. La ricerca artistica ha un profondo interesse per i ‘custodi’ della cultura, delle storie di donne e uomini, dell’identità, nelle quali la lingua diventa una casa e un luogo in cui rifugiarsi per proteggere e al contempo piangere ciò che è perduto. In un momento in cui il mondo vive una grande perdita, non solo in termini di vite umane vittime della pandemia, ma anche delle forme e degli stili di vita persi nella crisi climatica, l’esposizione al Padiglione promuove un riconoscimento del significato della persistenza e del vivere insieme in modo produttivo e significativo”.

Edwin Tong, Ministro della Cultura, della Comunità e della Gioventù, ha dichiarato: “L’arte ha il potere di innalzarci e di ispirarci. Il traguardo della decima partecipazione di Singapore alla Biennale Arte, e la prima presentazione al Padiglione di Singapore di un team artistico e curatoriale composto da donne, è ancor più d’ispirazione, in quanto dimostra al mondo la diversità e la varietà di talenti nel nostro panorama delle arti visive, e ciò di cui i nostri professionisti dell’arte sono capaci. Il Ministero della Cultura, della Comunità e della Gioventù continuerà a lavorare a stretto contatto con la nostra comunità artistica per sostenerne gli sforzi volti a portare alta la nostra bandiera in tutto il mondo. Invitiamo tutti a celebrare, entrare in relazione e riflettere attraverso la mostra di Shubigi”.

Rosa Daniel, direttrice esecutiva del NAC Singapore, afferma: “Pulp III è un’espressione del profondo amore e rispetto di Shubigi per il mezzo letterario e per le persone che a esso si dedicano; espressione che invita a riflettere sulle nostre storie, varie e condivise, come un moderno villaggio globale. Negli anni, il NAC ha fortemente sostenuto Shubigi nella sua attività, e la sua partecipazione al Padiglione di Singapore con la stimata curatrice Ute Meta Bauer è un traguardo importante nel suo percorso artistico. Attraverso questa presentazione, Shubigi e Ute desiderano aprire connessioni attraverso confini, culture e mezzi al Padiglione di Singapore. La presenza di quest’ultimo alla Biennale Arte ribadisce l’impegno del NAC nella promozione e nell’esposizione delle arti e degli artisti di Singapore all’estero. Crediamo che la partecipazione di Singapore contribuirà a elevarne il profilo come centro emergente in Asia per la collaborazione, la produzione e la ricerca in ambito artistico”.

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Shubigi Rao, Pulp III, A Short Biography of the Banished Book, 2022. Installation view, Singapore Pavilion, 59th Internationa. Arts Council, Singapore, curated by Ute Meta Bauer; exhibition design by Laura Miotto. Photograph by Alessandro B.

Foto: Shubigi Rao, 2022 © Alfonse Chiu

 

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