Secret Passage progetto di Colombo Goes art | Monica Mazzone

testo di Domenico De Chirico

Aprile 2022

Manuel Zoia Gallery, Milano

Colombo Industrie Tessili, azienda storica fondata nel 1962 in provincia di Como, entra nel mondo dell’arte e lo fa in grande stile attraverso la collaborazione con Monica Mazzone, giovane e talentuosa artista apprezzata sia in Italia che all’estero.

In occasione di Miart 2022, dal 1 al 3 aprile 2022 a Milano, presso la Manuel Zoia Gallery in  Via Maroncelli 7, i due player hanno presentato il progetto “Secret Passage” (che sarà poi in esposizione per tutto il mese di aprile) dove le opere d’arte firmate da Monica Mazzone, sono realizzate in combinazione con i tessuti dell’azienda comasca. Nel progetto sono state usate diverse tecniche di tessitura e di stampa: la prima tecnica tessile è quella dello jacquard ad effetto fotografico per realizzare disegni geometrici con varie tonalità di colore, unendo trame diverse per un effetto degradé. Particolari effetti tridimensionali sono stati ottenuti grazie a sofisticate stampe su tessuto laminato, unendo le caratteristiche del tessuto tecnico che già ha un effetto metallico con una superficie quasi cangiante. Nella parte più ricercata di “Secret Passage”, è stato usato infine un tessuto fotosensibile che reagisce alla luce del sole cambiando colore. Il trattamento fotosensibile viene eseguito su una stampa con toni sfumati.

Stefano e Massimo Colombo, rispettivamente Presidente e AD dell’azienda, commentano così: “Siamo veramente soddisfatti del risultato finale di questa collaborazione. Apprezziamo molto il talento e la capacità di sperimentare di Monica Mazzone, artista giovane e poliedrica. L’unione tra la geometria, l’alluminio e i colori con i nostri tessuti ha creato un racconto unico che affascina lo spettatore sin dal primo sguardo, conducendolo in un mondo fatto di passaggi segreti e combinazioni sorprendenti in grado di valorizzare ogni singola opera.

Moda e arte costituiscono da sempre un binomio forte e raccontano l’eccellenza del saper fare italiano che siamo orgogliosi di celebrare in questa importante occasione.”

Monica Mazzone conclude: “Da sempre associato nell’immaginario collettivo all’idea di scoperta, il passaggio segreto diviene spazio di mediazione fra realtà e fantasia, altrove magico, dove aperture, chiusure e varchi si susseguono in giochi di forme e colore. Grazie alla collaborazione con Colombo Industrie Tessili, abbiamo creato per lo spettatore un’esperienza empirica immersiva dove la sperimentazione entra direttamente nella realtà. La geometria, come linguaggio rigoroso attraverso cui indagare la conoscenza concreta dell’incontro tra sé e il mondo, diventa la sintesi architettonica della molteplicità delle emozioni soggettive. Spazio e sentimenti riempiono di significato gli avvenimenti, rivelando passo dopo passo, un PASSAGGIO SEGRETO verso la coscienza, un percorso di misurazione degli stati emotivi, un discorso aperto e appassionato per esplorare la spiritualità e la consapevolezza.”

“La ricerca lirica, prospera e puntuale dell’artista meneghina Monica Mazzone, classe 1984, è diligentemente consacrata allo studio dell’idea di poter prima percepire per poi esprimere visivamente l’ossessione per la perfezione, utilizzando la geometria come principale elemento guida nell’atto creativo. L’intento è quello di traslare in termini visivi le relazioni logiche che costituiscono l’intricato tessuto posto alla base dell’opera, rifiutando un dinamismo di tipo impulsivo ed egotistico, al fine di contenere, razionalizzandole, tutte le emozioni reali e personali per renderle comunicabili, ambendo inequivocabilmente a creare un linguaggio  visivo con un respiro monodromo e universale.

Questi luoghi, sia numerici sia mentali, catalizzatori emotivi dell’attenzione, si traducono nei binomi di immagine e oggetto nonché di assenza e presenza, categorie secondo le quali Monica Mazzone lavora senza preoccuparsi specificatamente di creare dipinti, disegni o sculture ma di mettere in evidenza il superamento dell’idea di tridimensionalità, utilizzando l’impianto installativo come supporto visivo della supposizione numerica, principio fondamentale per la creazione di ogni opera.

Prendendo spunto dalle questioni personali che influenzano la capacità di espressione individuale e la relazione che costantemente intercorre tra il sé e il mondo circostante, Mazzone determina sempre dei limiti, trattenendo consapevolmente il suo raggio d’azione e i suoi strumenti. Difatti, l’artista applica regole matematiche e geometriche per determinare ogni singolo punto sia dello spazio delle opere stesse sia di quello espositivo, facendo confluire l’insieme complesso e terso di tutti questi punti in diramazioni lineari ed eterogenee che creano, a loro volta, sottoinsiemi di altri punti sconfinanti in traiettorie sempre più sorprendenti. Si tratta di trascrizioni di un processo concettuale che si concretizza in una dimensione in cui permangono concomitanti aspetti ipotetici ed effettuali, veri e falsi, astratti e reali. Ciò significa esattamente aggiungere alle forme minime una carica emotiva controllata rendendo empirico il processo geometrico che conduce a un’immagine visiva dotata di impulso sentimentale. Secondo i succitati precetti, le sue opere diventano così la sintesi architettonica vincente della molteplicità delle emozioni soggettive, dando vita a quel “Secret Passage” inteso come spazio liminale di mediazione fra realtà e fantasia, ombra e luce, anima e materia, nel quale giochi di forme e colori disegnano sovente nuove prospettive, mantenendo vivo il ricordo dell’interazione.

La mostra, concepita come un accadimento spirituale e relazionale, in cui il fenomeno geometrico sottende alla realizzazione di un alfabeto universale per la comprensione del mondo, laddove forme e proporzioni geometriche vanno oltre gli obiettivi tecnici precostituiti, è frutto della collaborazione tra l’artista e l’azienda comasca Colombo Industrie Tessili. Sperimentando diverse tecniche di tessitura e di stampa, Mazzone approccia brillantemente e per la prima volta la tecnica di lavorazione del prezioso e vivace, libero e sciolto tessuto jacquard dal forte impatto fotografico per realizzare disegni geometrici con varie tonalità di colore, fondendo trame diverse che creano in ultima istanza un formidabile risultato dégradé effetto pergamena. Inoltre, particolari effetti tridimensionali sono stati ottenuti grazie a sofisticate stampe fatte su tessuto laminato, unendo le caratteristiche del tessuto tecnico, che ha già di per sé una luminosità metallica, con forme quasi cangianti. Nella parte più articolata di “Secret Passage” è stato usato, infine, un tessuto fotosensibile che reagisce alla luce del sole cambiando colore, il cui trattamento viene eseguito su una stampa con toni armonicamente sfumati. La palette, sapientemente distribuita sulle superfici su cui Mazzone ha operato, tra stendardi e arazzi, adornate da geometrie visibilmente accidentali, quasi epidermiche, prevede un unico binomio cromatico costituito dal verde e dal viola, talvolta inframezzato da sfumature accese, che sottolinea l’aspetto sentimentale del lavoro in antitesi alla freddezza tipica del disegno; il blu è l’unico punto di incontro fra i due colori e il grigio è metaforicamente l’equivalente di un silenzio necessario per meglio comprendere questa “geometria emotiva”.

All’interno di un processo di riduzione della realtà mediante lavori alabastrini che celebrano oggetti difficilmente distinguibili dagli elementi costitutivi del reale, fortemente caratterizzati da particolari costrutti mentali e ideologie che si riflettono in maniera aderente nella società e nel mondo circostante e viceversa, la ricerca di Mazzone, – volendo utilizzare le amabili ed opportune parole di Carmen Herrera, artista minimalista cubana naturalizzata americana, considerata tra le figure centrali dell’Astrattismo – tra simmetria, asimmetria, movimento, ritmo, tensione spaziale e autoritratto, laddove non vi è una mera riproduzione meccanica delle fattezze cavate dal naturale bensì l’applicazione più discreta della pittura, “è la più semplice delle risoluzioni pittoriche”.” di Domenico De Chirico

 

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Courtesy artista.

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