SEQUENS LINEAM

Giovanni Gaggia

di Valentina Tebala

Giovanni Gaggia racchiude tutto il proprio – quindicennale – percorso di artista ma anche di uomo totalmente e visceralmente al servizio dell’arte, in questa prima mostra personale curata da Maria Letizia Paiato presso la FabulaFineArt di Ferrara, inaugurata il 9 dicembre 2016 e conclusasi lo scorso 11 febbraio. Nel video che qui vi proponiamo sarà lui stesso, l’artista, a raccontare dalla A alla Z il percorso della mostra; soffermandosi, dovremmo specificare forse, in particolare alla lettera ‘C’: la C di Corpo, Consapevolezza, Cuore, Cucito e Collettività. Le cinque sezioni della mostra che indicano in maniera fluida la natura stessa, lo scorrere e il delinearsi della parabola artistica e profondamente umana di Gaggia, in un viaggio – personale e partecipato – di perenne ascesa. Un cammino verso una consapevolezza spirituale e tuttavia radicata nella fisicità del corpo, del sangue, dei sensi e aggiungerei del contatto con l’altro, un altro ‘collettivo’. Il corpo difatti è elemento primario e simbolico della ricerca dell’artista, in maniera indiretta prima ed evidente poi. Un corpo nudo, neutro, empatico e poetico, sociale e politico. Merleau-Ponty diceva che è prestando il suo corpo al mondo che il pittore (o l’artista in generale) trasforma il mondo in pittura. Il percorso termina con una serie di parole disegnate tratte da alcuni versi di Davide Quadrio, curatore internazionale, con cui Gaggia condivide un progetto – confluito poi nel libro Inventarium nato per affrontare e mantenere viva la memoria della Strage impunita di Ustica, lavorando insieme all’Associazione dei parenti delle vittime (nel video è udibile la registrazione audio di una toccante testimonianza di Fortuna Piricò, vedova Davì). L’epilogo «Non c’è più bisogno di spazio né di tempo» suona come una luminosa eternità ormai acquisita: di vita, d’amore e di arte certamente. Proprio per questo a chiudere davvero l’esperienza del visitatore all’interno della mostra vi è l’invito all’ascolto, tramite cuffie singole, del brano ‘Grazie alla vita’ interpretato da Gabriella Ferri.

Dall’alto: Giovanni Gaggia, FRAMMENTI, Videoracconti. WARGAMES, 2007. Installazione, dimensioni variabili. IL ROCCIATORE, NESSUN TEMPO, BOOM, IL SUICIDIO DI DOMENICO, BODY, INFERNO, 2001. Tecnica mista, 75×55 cm. UNTITLED, 2008. Gesso e cemento, dimensioni variabili. Per tutte Photo Credits Matteo Cattabriga.

© 2017 BOX ART & CO.

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