SIAMO PLATEA. TRA PRESENTE E FUTURO | Claudia Ferrari e Carlo Orsini

Platea Palazzo Galeano è un’associazione culturale che abbiamo fondato nel 2020 a Lodi assieme ad un gruppo di amici appassionati di arte e architettura, con l’obiettivo comune di sostenere i giovani talenti e la produzione artistica; con essa abbiamo avviato il nostro percorso attorno all’arte contemporanea, provenendo da contesti lavorativi differenti. Platea prende casa in una vetrina display a fruizione gratuita e continua ricavata nei vani della portineria del seicentesco Palazzo Galeano, spazio che si affaccia su una delle principali vie della città. Abbiamo quindi ideato una soluzione di arte pubblica che si prefigge di generare incontri inattesi, offrendosi allo  sguardo di chiunque attraversi il centro cittadino: esperti, appassionati, curiosi o semplicemente passanti distratti. Nei suoi primi tre anni di attività la programmazione di Platea ha incluso mostre personali ed eventi discorsivi coinvolgendo una varietà di professionisti dell’arte contemporanea italiana. Abbiamo svolto una parte del programma secondo la ripetizione di un modulo fondato sulla collaborazione tra artisti affermati – chiamati in veste di “numi tutelari” – ed emergenti; il nostro lavoro vede necessariamente la partecipazione di molte persone, e importante è stato il coinvolgimento di gallerie d’arte contemporanea di eccellenza che hanno, ciascuna, “presentato” un artista: Marcello Maloberti con la Galleria Raffaella Cortese, Luca Trevisani con la Galleria Pinksummer e Rä di Martino con la Galleria Valentina Bonomo.

Altre mostre hanno visto come protagonisti il curatore indipendente Gaspare Luigi Marcone e l’artista milanese Fabio Roncato come anche l’artista lodigiano Alberonero. Attraverso questo progetto, Platea ha realizzato dodici mostre personali di artisti emergenti – under 30 e/o recentemente laureati – con il supporto curatoriale di quattro giovani curatori e un ufficio stampa dedicato. Chiuderemo il 2023 con l’artista-fotografo Carlo Valsecchi e a seguire l’artista veneziana Maria Teresa Sartori con un’opera su commissione legata, come per Roncato, al fiume Adda. Ma la nostra attività non si limita alla produzione di momenti espositivi, essa si sviluppa anche nell’organizzazione di incontri pubblici aperti a tutti che si tengono davanti alla vetrina. L’associazione è attiva inoltre nella costruzione di progetti speciali in sinergia con diverse realtà del territorio, come ad esempio il concorso “Buon compleanno Platea!” che premia l’opera di uno studente delle scuole secondarie del lodigiano, con la realizzazione di una campagna di affissioni per le strade di Lodi, in ricordo della performance con cui Marcello Maloberti ha dato inizio all’attività di Platea; o il progetto “Magic Carpet” realizzato in collaborazione con l’UONPIA (Unità Operativa di Neuropsichiatria Infantile e dell’adolescenza) di Lodi, l’artista Giulio Locatelli e la Fondazione Comunitaria della Provincia di Lodi.

Per noi di Platea, e per “noi” intendo tutto il pubblico che Platea convoca, questo percorso si sta sempre meglio delineando come crescita: dall’incidente di sguardo che era il nostro obiettivo iniziale, siamo arrivati a una complessa tessitura di relazioni che si formano all’interno della “platea” ad ogni inaugurazione, ad ogni incontro. La città ha risposto al nostro appello: la costruzione di una comunità al cospetto dell’arte contemporanea era uno degli obiettivi ambiziosi che ci eravamo posti e, ad ogni incontro, si va materializzando. Guardando il nostro progetto possiamo affermare che, dando visibilità a differenti esperienze estetiche che testano i limiti di capacità di posizionamento etico dello spettatore nel suo rapporto con l’ambiente che lo circonda, cerchiamo di esprimere la possibilità dell’arte di catalizzare una riflessione morale sul destino della collettività. Un esercizio per affinare il nostro pensiero su come l’arte possa tendere a “dire verità” (parresia). “L’affinità della parresia con la cura di sé […] viene considerata come una techne di guida spirituale per l’educazione dell’anima” (M. Foucault, Discorso e verità). Carlo Orsini

Nell’ottica di un impegno costante lo scorso 30 giugno, a conclusione delle attività del Pride Month lodigiano Platea ha partecipato con un talk pubblico dal titolo “Riflessioni sulla questione omosessuale – Ingiuria, performatività del linguaggio ed in case study: essere omosessuali a Lodi nel 1977”. A conferma del nostro impegno a tessere relazioni con artisti e istituzioni del territorio, a fine settembre inizio ottobre  organizzeremo un programma di eventi in città: il talk di confronto tra i giovani artisti che hanno esposto a Platea nel 2023 e Rä di Martino; la presentazione presso Platea della pubblicazione Caro Campo. Diario di lavoro dell’artista Alberonero premiato dall’Italian council. Il programma prevede inoltre mostre, performance, dj set diffusi in città organizzati da altri enti. A partire dal 2024 apporteremo alcune modifiche al formato che abbiamo sviluppato finora inaugurando una nuova linea di ricerca volta a indagare forme di autorialità collettive nel panorama dell’arte contemporanea italiana, anche in una prospettiva storica. Il programma sarà accompagnato dalla pubblicazione di un progetto editoriale del collettivo Palazzo Bronzo, coordinato dalla curatrice Anna Daneri. Una collaborazione importante, un documento di ricerca che fa fare un ulteriore passo avanti all’associazione e, dunque, al nostro lavoro.

Ps. Ogni volta che mi ritrovo a spiegare cos’è Platea e le cose che abbiamo fatto e che faremo, penso che abbiamo avuto coraggio e sono felice. Claudia Ferrari

Claudia Ferrari e Carlo Orsini sono rispettivamente Presidente e Direttore artistico di Platea|Palazzo Galeano.

A destra: Un ritratto di Claudia Ferrari e Carlo Orsini davanti all’opera DIORAMA, di Martina Cioffi. Foto © Alberto Messina. Courtesy Claudia Ferrari e Carlo Orsini.

 

Pubblicato alle pagine 12-13 del n.47, luglio-settembre 2023, di SMALL ZINE.

 

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