A cura di Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti
dall’8 marzo sino al 23 luglio 2023
Pinacoteca Agnelli, Torino
Pinacoteca Agnelli presenta il progetto espositivo Strike, inedita mostra personale dedicata a Lee Lozano (1930–1999), artista pioniera e figura chiave della scena newyorkese degli anni Sessanta. L’esposizione, ideata da Pinacoteca Agnelli e realizzata in collaborazione con la Collection Pinault apre al pubblico da mercoledì 8 marzo a domenica 23 luglio 2023 negli spazi museali di Torino. Successivamente sarà presentata dalla Collection Pinault, alla Bourse de Commerce, a Parigi da settembre 2023 a febbraio 2024.
Strike, a cura di Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti, è la prima rassegna monografica di Lee Lozano in Italia. La mostra si inserisce coerentemente nella rinnovata missione contemporanea dell’istituzione, che ha l’obiettivo di portare alla luce prospettive artistiche inedite in relazione all’eredità storica e simbolica della sede espositiva e del suo passato industriale.
La mostra riunisce un’ampia selezione delle opere dell’artista, attraversando la sua breve ma estremamente prolifica carriera dal 1960 al 1972. Formatasi come pittrice a Chicago, Lee Lozano si trasferisce a New York e si afferma rapidamente nella scena degli anni ’60. Pur partecipando al contesto sociale e artistico dell’epoca, dominato dalla pop art, dal minimalismo e dall’arte concettuale, Lozano porta avanti una ricerca radicalmente eclettica. Con un approccio autobiografico e provocatorio, la sua opera confronta i meccanismi del potere nel fermo rifiuto di ogni sistema e ordine precostituito. In soli dieci anni, la parabola del suo lavoro passa da espliciti disegni e dipinti figurativi di stampo espressionista a tele astratte minimaliste, per concludersi con una pratica esclusivamente concettuale che culmina nella scelta estrema di abbandonare il mondo dell’arte. Dopo il 1972 Lee Lozano fa perdere le sue tracce. Si sa poco della sua vita negli anni seguenti, se non che cambia nome più volte, da Lee a Leefer fino a utilizzare la sola lettera E. Muore nel 1999 a Dallas dove viene sepolta, per sua scelta, in una tomba con una lapide senza nome.
Suddivisa in sette sale tematiche, la retrospettiva approfondisce, in ordine prevalentemente cronologico, le diverse fasi della sua ricerca. Le prime tre sale raccolgono disegni e dipinti figurativi nei quali la rappresentazione vivida e a tratti grottesca del corpo umano mette alla prova le tradizionali iconografie del nudo con un effetto deliberatamente satirico. Il cuore della mostra è dedicato alla serie dei Tools, in cui martelli, cacciaviti e altri arnesi sono i protagonisti antropomorfizzati di oli su tela di grande formato, e alla serie degli Airplanes, in cui diversi oggetti volanti interagiscono con gli orifizi del corpo umano. Il percorso si conclude seguendo l’evoluzione della produzione di Lozano verso l’astrazione minimalista, in una sala di tele monumentali accompagnate da una rara selezione di disegni preparatori. Infine, il booklet che accompagna la mostra raccoglie un numero importante di “Life-Art” Pieces, lavori che segnano la transizione a una fase esclusivamente concettuale del suo lavoro, conclusasi con il rigetto definitivo della scena artistica con Dropout Piece (1970).
Il titolo della mostra riflette sul valore polisemico della parola “strike”. Il verbo “to strike” (colpire, attaccare) esprime un’azione violenta, uno scoppio di energia incontrollabile, che può essere generato dal corpo umano, da un attrezzo (un tool) o da un’arma. Il sostantivo “strike” (sciopero) suggerisce invece il rifiuto radicale del lavoro, facendo riferimento al celebre General Strike Piece (1969) di Lozano, il primo sciopero dell’artista dal mondo dell’arte. Quest’ultimo è presentato all’ingresso del percorso espositivo, un invito a guardare alla produzione dell’artista attraverso i radicali momenti di rottura che l’hanno segnata. Provocatori, giocosi e al tempo stesso letali, gli strike di Lozano sono diretti tanto all’arte quanto alla dimensione sociale, emotiva e politica della sua vita. Come ha suggerito la critica d’arte Lucy Lippard, “il tipo di cose che gli altri facevano come arte, lei le faceva veramente come vita – e ci è voluto un po’ di tempo per capirlo davvero”.
Ospitata nell’ex stabilimento FIAT del Lingotto, la Pinacoteca Agnelli persegue un programma concepito e sviluppato per dialogare con la trasformazione dell’edificio da luogo produttivo a luogo culturale. La pratica di Lee Lozano riecheggia con questo tentativo di riarticolare e dare complessità al racconto della fabbrica, con l’obiettivo di riflettere sulle narrazioni che circondano la sua eredità, come, ad esempio, le sue ancora assai evidenti connotazioni maschili. La raffigurazione irruente di attrezzi e strumenti industriali nelle opere di Lozano è solo uno degli aspetti che legano la sua produzione artistica al più ampio concetto di lavoro. Nel vocabolario visivo dell’artista, il corpo umano e il macchinario si sovrappongono costantemente, accomunati dal fatto di essere entrambe tecnologie che hanno lo scopo di generare potere, rabbia o piacere. Le macchine e i corpi agiscono come rappresentazioni di strutture di potere, incanalando la ricerca ossessiva di Lozano di una connessione con energie superiori, che la porta a voler rompere violentemente i vincoli con una società profondamente sessista e conservatrice, la violenza del sistema dell’arte e dei suoi meccanismi produttivi e, infine, i limiti dello stesso corpo umano.
La mostra Strike è un’importante occasione per presentare il lavoro di un’artista rivoluzionaria, apprezzata dalla critica ma poco conosciuta dal grande pubblico, soprattutto in Europa. Il progetto prevede la realizzazione di una pubblicazione unica edita da Marsilio in inglese, italiano e francese che offrirà un’indagine critica approfondita sull’opera di Lee Lozano.
LA MOSTRA VIAGGIA A PARIGI
A cura di Sarah Cosulich e Lucrezia Calabrò Visconti, la mostra è stata ideata dalla Pinacoteca Agnelli e realizzata in collaborazione con la Collection Pinault; sarà successivamente ospitata nella Bourse de Commerce, a Parigi con un allestimento distinto ma in relazione con quello di Torino. Strike, che include anche un significativo nucleo di lavori di Lee Lozano dalla Pinault Collection, segnerà la prima mostra dell’artista anche in Francia.
Lee Lozano (USA 1930–1999) è stata una pittrice, artista visiva e concettuale statunitense, pioniera e figura chiave della scena artistica newyorkese degli anni ’60 e dei primi anni ’70. Nata Lenore Knaster il 5 novembre 1930 a Newark, NJ, si laurea all’Università di Chicago nel 1951, dove incontra e sposa l’architetto Adrian Lozano. Nel 1960 consegue il BFA presso l’Art Institute di Chicago e divorzia. Nel 1960 si trasferisce a New York, dove per i successivi dieci anni è una figura attiva della scena artistica, e stringe amicizia con figure come Carl Andre, Richard Bellamy, Sol LeWitt, Lucy Lippard e Dan Graham. In quel periodo i suoi dipinti figurativi e astratti sono esposti in mostre collettive da numerose gallerie, tra cui la Green Gallery, la Bianchini Gallery, a Cincinnati, la Galerie Ricke a Colonia e la Paula Cooper Gallery, dove Lozano presenta per la prima volta le sue opere testuali. Nel 1970 il Whitney Museum of American Art di New York le dedica una mostra personale, seguita da mostre in Germania, Nuova Scozia e alla Lisson Gallery di Londra. Nel 1971 decide di abbandonare il nome Lee Lozano, ribattezzandosi “Lee Free”, che in seguito abbrevia in “E”. Con Dropout Piece, il suo lavoro del 1970, decide di lasciare la scena artistica. Le tracce di E riappaiono nel 1982, nella città dei suoi genitori, in Texas, dove vive fino alla morte. In quegli anni, anche se non realizza nuovi lavori, E ritiene che la sua stessa esistenza sia la prosecuzione della realizzazione di Dropout Piece. E muore il 2 ottobre 1999 ed è sepolta in una tomba senza iscrizione nel cimitero di Grand Prairie, in Texas.
Le mostre personali dedicate a Lee Lozano includono: GL Strand, Copenhagen (2022); Hauser & Wirth, New York (2022); Karma, New York (2021); Hauser & Wirth, Somerset, (2020); The Fruitmarket Gallery, Edimburgo (2018); Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Madrid (2017); Karma, New York (2016); Hauser & Wirth, New York (2015/2011), Moderna Museet, Stoccolma (2010).
I suoi lavori sono conservati in numerose collezioni, tra cui il Museum of Modern Art, New York; Moderna Museet, Stoccolma; Museo di Arte Contemporanea, Los Angeles; Wadsworth Ateneo, Hartford; Fogg Museum presso l’Università di Harvard, Cambridge; Corcoran, Washington DC; e Museum für Moderne Kunst, Francoforte, tra le altre.
INFORMAZIONI GENERALI
Pinacoteca Agnelli, Torino
https://www.pinacoteca-agnelli.it
CONTATTI PER LA STAMPA
PCM Studio di Paola C. Manfredi, Milano
www.paolamanfredi.com
Francesca Ceriani | francesca@paolamanfredi.com | +39 340 9182004
Lee Lozano. Strike, Credit Installation view Pinacoteca Agnelli Torino, Foto Sebastiano Pellion di Persano