Una Boccata d’Arte | 20 artisti 20 borghi 20 regioni

Un progetto di Fondazione Elpis in collaborazione con Galleria Continua

dal 25 giugno al 18 settembre 2022 

Per la Calabria il borgo di San Donato di Ninea (CS)  ospita l’intervento ‘To the rocks that hold roofs and to the plants that grow through stones’ di Anna Zvyagintseva

Conferenza stampa e inaugurazione: sabato 25 giugno ore 18.00

Piazzale Motta, San Donato di Ninea (CS)

Al via in tutta Italia dal 25 giugno al 18 settembre 2022 la terza edizione di Una Boccata d’Arte, il progetto d’arte contemporanea di Fondazione Elpis realizzato in collaborazione con Galleria Continua e la partecipazione di Threes Productions, che promuove installazioni, mostre e performance di 20 artisti in 20 borghi, uno per ogni regione, valorizzando l’incontro tra arte e patrimonio storico, artistico e paesaggistico.

Per la Calabria, il borgo di San Donato di Ninea (CS) ospita il progetto To the rocks that hold roofs and to the plants that grow through stones dell’artista Anna Zvyagintseva (1986, Dnipro, Ucraina)installazione site-specific ispirata alla storia e all’identità del luogo, nata dopo un periodo di residenza ed esplorazione del territorio.

To the rocks that hold roofs and to the plants that grow through stones è una grande bandiera stampata a mano dall’artista e cucita sulla spontaneità della natura e dell’architettura sandonatese. Spiega Anna Zvyagintseva “Sono stata a San Donato di Ninea in primavera, tutto fioriva e avvertivo la presenza della vita ovunque anche se il borgo sembrava deserto e tante case disabitate. Tutte queste case erano circondate da piante che spuntavano tra le pietre. Ciò mi ha dato una sensazione di speranza e di vicinanza al mio paese che in questo momento sta combattendo in una guerra iniziata dalla Russia. Siamo come pietre che sorreggono i tetti e che il vento vuole ripetutamente sobbalzare. Siamo come le piante che con tenacia crescono anche in condizioni avverse. Il mio lavoro per San Donato di Ninea è un inno alla forza, alla perseveranza, alla resistenza e al tempo e, dall’altra parte, alla fragilità e al valore inestimabile della vita. Spero che il borgo possa condividere questo stesso spirito e che la mia bandiera con le pietre e le piante possa accompagnarlo”.

Progetto corale e originale, nato nel 2020 in piena pandemia, Una Boccata d’Arte si configura come uno speciale itinerario culturale che invita il pubblico a scoprire ogni anno 20 nuovi borghi italiani, ricchi di tradizioni secolari e bellezze paesaggistiche. Grazie alla loro dimensione raccolta, i borghi diventano il luogo privilegiato per dar vita a un incontro autentico e ravvicinato con l’arte contemporanea, reso unico dal sorprendente dialogo che si genera fra territorio, opere d’arte, abitanti e visitatori. Le installazioni realizzate contribuiscono alla crescita del turismo rivolto alle aree interne, lontane dai principali flussi turistici e dai circuiti dell’arte, e invitano a riscoprire, con uno sguardo nuovo, storie e angoli di bellezza in tutta Italia.

“Una Boccata d’Arte è un progetto diffuso, di respiro nazionale e di partecipazione collettiva alla bellezza e alla cultura che, dalla sua nascita in piena pandemia, ha saputo progressivamente consolidare la propria vocazione iniziale di incoraggiamento alle comunità locali e al mondo dell’arte, fino a riunire oggi una vera e propria rete di artisti, curatori, associazioni e realtà locali che si ingrandisce anno dopo anno” spiega Marina Nissim, Presidente di Fondazione Elpis. “Un dialogo che dall’Italia apre sempre più lo sguardo anche all’attuale situazione internazionale, con il coinvolgimento di numerosi artisti stranieri per questa terza edizione in avvio”.

Racconta Maurizio Rigillo, Direttore di Galleria Continua: “I borghi e gli artisti costituiscono il nucleo centrale del progetto, che deriva da un’attenta osservazione della storia e del paesaggio dei primi e della ricerca e del lavoro dei secondi. Il tempo di un sopralluogo, una breve residenza degli artisti per la prima volta nei borghi si sviluppa in un proficuo dialogo, dando vita a interventi e progetti artistici fortemente legati al territorio che li ospita. E proprio i valori dell’incontro e del dialogo ci hanno in particolare portato a ricercare e coinvolgere tre artisti ucraini, che per diversità di esperienze personali e di linguaggio, hanno arricchito con i loro progetti e la loro testimonianza, la terza edizione di Una Boccata d’Arte”.

Selezionati per il loro talento e la loro ricerca tra voci emergenti e nomi più affermati, venti artisti di differenti età, culture e provenienze geografiche sono stati invitati a progettare 20 interventi site-specific ispirati alla storia e all’identità dei borghi. Dopo un breve periodo di residenza, affiancati in ogni fase progettuale da un coordinatore locale, hanno dato vita a venti progetti che abbracciano le diverse forme d’arte, dalla pittura alla scultura fino alla fotografia, al video, al suono e alla performance, frutto del dialogo e dell’incontro con la comunità, le maestranze e gli artigiani locali.

Una Boccata d’Arte si riconferma un’esperienza espositiva unica che porta il pubblico a intraprendere un viaggio straordinario alla scoperta dell’arte contemporanea e del patrimonio più autentico del nostro Paese, un vero e proprio museo a cielo aperto che anno dopo anno offre una inedita esperienza culturale rivolta a tutti, non solo agli addetti ai lavori ma soprattutto a turisti, curiosi e appassionati.

Spontaneo, in etimologia, deriva dall’avverbio latino “sponte”, ovvero libera volontà.

In architettura, si considera spontanea una costruzione senza dogmi, libera da qualsiasi vincolo, tirata su senza progetto, con poco spazio per il pensiero e tanto tempo per l’azione. Un’azione necessaria, perché rispondente all’esigenza di ripararsi e di mantenere un luogo dove svolgere le azioni fondamentali della vita. Come al solito, è la natura ad offrire la più diversificata e realistica forma di spontaneità, e quindi, di libertà estrema ed imperturbabile forza di volontà. Tra i pendii scoscesi e nei fondovalle, lungo i bordi dei canali o nelle fratture delle rocce, pungenti rovi di more, insaziabili ortiche, cumuli di mirto, ginestre coloratissime si accomodano su pietre inospitali. Per crescere non hanno bisogno di essere coltivate, non serve che qualcuno se ne prenda cura. Esistono perché vogliono, esistere. Come architetture, che per elevarsi fanno a meno di studi o autorizzazioni, come forme anarchiche di sopravvivenza.

In uno dei momenti più difficili e incerti della sua vita da donna libera, Anna Zvyagintseva ha scelto di rappresentare l’umana disposizione alla resistenza attraverso la manipolazione del simbolo tra i simboli.

Nella storia dell’umanità, la bandiera ha rappresentato il segno espressivo dei valori di coesione e appartenenza, di sacralità e protezione, per grandi società come per piccole comunità. To the rocks that holds roofs and to the plants that grow through the stones (dall’inglese “Alle rocce che sorreggono i tetti e alle piante che spuntano tra i sassi”) è un’opera volutamente priva di significati politici, è un vessillo etico e universale, cucita sulla spontaneità della natura e dell’architettura sandonatese.

Un tributo ad una comunità, quella di San Donato di Ninea, periferica e lontanissima, ma al contempo capace di essere incredibilmente vicina grazie alla disarmante umanità dei suoi abitanti. Testo a cura di Altrove

To the rocks that hold roofs and to the plants that grow through stones, 2022, bandiera in cianotipo stampata a mano dall’artista, cotone, piante spontanee e pietre locali, tubo in alluminio anodizzato, 400 x 100 x 10 cm. Piazzale Motta, 87010 San Donato di Ninea (CS).

Ringraziamenti: Jim Di Giorno – Sindaco per aver fortemente voluto partecipare, promuovere e collaborare alla realizzazione del progetto, Giovanna Spingola – Assessore, Angelo De Maio – Vicesindaco, l’amministrazione comunale di San Donato di Ninea, Francesco Ponzo, Jan van Eyck Academy, Rosalba Rotondaro, Famiglia Rotondaro, Martina ed Ernesto Cucci, gli abitanti di San Donato di Ninea per la familiare accoglienza ad artisti e organizzatori, Zoia per l’allegria che ci ha trasmesso.

Artisti della terza edizione di Una Boccata D’Arte: Simone Bacco (1995, Roma, Italia), Fabrizio Bellomo (1982, Bari, Italia), Riccardo Benassi (1982, Cremona, Italia), Lucia Cantò (1995, Pescara, Italia), Ludovica Carbotta (1982, Torino, Italia), Isaac Chong Wai (1990, Guangdong, Cina), Antonio Della Guardia (1990, Salerno, Italia), Victor Fotso Nyie (1990, Douala, Camerun), Serhiy Horobets (1985, Lviv, Ucraina), Alina Kleytman (1991, Kharkiv, Ucraina), Hanne Lippard (1984, Milton Keynes, Gran Bretagna), Luis López-Chávez (1988, Manzanillo, Cuba), Dessislava Madanska (1991, Smolyan, Bulgaria), Giulia Mangoni (1991, Isola del Liri, Frosinone, Italia), Eva Marisaldi (1966, Bologna, Italia ), Diana Policarpo (1986, Lisbona, Portogallo), Alice Ronchi (1989, Ponte dell’Olio, Piacenza, Italia), Tommaso Spazzini Villa (1986, Milano, Italia), Natália Trejbalová (1989, Košice, Slovacchia), Anna Zvyagintseva (1986, Dnipro, Ucraina).

Borghi della terza edizione: Albori (SA), Aggius (SS), Castiglione di Sicilia (CT), Castropignano (CB), Cigognola (PV), Fumone (FR), Grottole (MT), Malamocco (VE), Montegridolfo (RN), Montemarcello (SP), Morgex (AO), Neive (CN), Panicale (PG), Pesariis (UD), Rocca San Giovanni (CH), San Costanzo (PU), San Donato di Ninea (CS), San Lorenzo Dorsino (TN), Sorano (GR), Spinazzola (BT).

Per info:

Una Boccata d’Arte – III edizione

www.unaboccatadarte.it

info@unaboccatadarte.it

 

Ufficio stampa:

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Anna Zvyagintseva, Courtesy: l’artista

Borgo di San Donato di Ninea (CS) al tramonto foto di Riccardo La Monica 

 

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