Visioni dal Nord. La pittura estone dalla Collezione di Enn Kunila, 1910-1940

di Redazione

Ne avevamo dato notizia a pochi giorni dall’apertura, ma vederla è stata tutta un’altra cosa! Una mostra – quella appena conclusasi al Museo Novecento di Firenze – delicata, elegante, incentrata sulla ricerca di artisti appartenenti ad un’epoca e ad uno spazio geografico definito, ma pur sempre nell’incontro con un’Europa colta e all’avanguardia. Parliamo dei lavori che formano Visioni dal Nord. La pittura estone dalla Collezione di Enn Kunila, 1910-1940 e di artisti quali Konrad Mägi, Nikolai Triik, Ants Laikmaa o la generazione successiva con Herbert Lukk, Paul Burman seguiti poi da Andrei Jegorov e Konstantin Suvalo. Una pittura incentrata sulla figura e sul paesaggio; cromie forti alterante a toni pacati e a pennellate visibilmente mutevoli in virtù dello scorrere degli anni e dei viaggi compiuti dagli artisti. Una tale maestria nell’uso del colore così ammirata da colui che custodisce, tutte insieme, queste opere e che mediante questa mostra ha permesso ad un più vasto pubblico di poterne fruire la bellezza. Pacatezza delle ambientazioni e dirompenza dei colori, dunque; tema molto caro è la natura, il paesaggio alle cui ambientazioni si aggiunge, pian piano, la rappresentazione dello spazio urbano delle città, ambientazioni in cui, peraltro, la figura umana compare di rado. Anche l’Italia vi trova la sua raffigurazione, ad esempio nei dipinti dell’esponente di spicco della pittura estone, Konrad Mägi, il quale, in virtù del suo viaggio nella penisola, alla volta delle città di Capri, Venezia e Roma, privilegiava un’analisi delle forme architettoniche affiancate però, pur sempre, dalla natura. Una pittura che andava verso un’indole impressionista, gli artisti infatti volevano creare lavori che fossero rasserenanti, distanti dalla realtà e dalle aberrazioni della guerra; da qui l’interesse costante per il colore nei suoi aspetti mistici e solenni con una tecnica di esecuzione che ricorda, ancora una volta le sperimentazioni nella figurazione francese dell’Ottocento.

Konrad MÄGI, Capri, motivo, 1922-1923. Olio su tela, 50×54 cm. Courtesy Museo Novecento, Firenze

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