Beauty! | A solo exhibition by Austin Young

fino al 29 novembre 2025

Mucciaccia Gallery Project, Roma

E’ in corso fino al 29 novembre alla Mucciaccia Gallery Project, Beauty!, la mostra personale di Austin Young. 

Artista multidisciplinare il cui stile unico si è distinto nel panorama internazionale e nazionale contemporaneo per la capacità di unire, lavorando con diversi linguaggi espressivi, cultura pop e pittura colta, esuberanza underground e rigore, immaginario queer e simbolismo, Austin Young ritorna nella capitale dopo il successo di Temple of Flowers al Chiostro del Bramante, per un nuovo progetto site specific

Con questa nuova installazione, concepita per gli spazi della galleria del centro storico di Roma, l’artista, che ha scelto la città come seconda dimora dopo Los Angeles, prosegue la sua ricerca sulla bellezza della natura e sui fiori come simboli universali dai molteplici significati: dalla resistenza alla spiritualità, dall’amore al conflitto, dalla scienza all’ecologia. Alla continua ricerca del bello e del sublime, Young che si definisce un’attivista della bellezza, presenta un nuovo corpus di opere che trae ispirazione dalla cosmologia e dal potere simbolico della natura, trasformando lo spazio in un giardino lussureggiante, dove fiori ed elementi umani e della natura si fondono per creare un’atmosfera coinvolgente che stimola tutti i sensi. 

Il titolo della mostra è infatti già una dichiarazione di intenti: Beauty! che non soltanto evoca la bellezza della natura, ma intende utilizzarla come uno strumento potente per affrontare le sfide ecologiche e sociali del presente.  Nel testo critico in catalogo, Claudia Gioia scrive: Per questo nuovo progetto a Roma, Austin Young sceglie un passo più riflessivo come per un desiderio sospeso. Si inizia con uno specchio nella penombra dove riconoscersi prima di lasciarsi andare alla tentazione e alla libertà di essere altro. Poi ci invita ad entrare in un ambiente trasformato, oltrepassando un sipario di tendaggi che fanno da contrappunto allo sviluppo degli spazi. Ogni cosa è rivestita dell’immaginario dell’artista. Le sedute, i mobili, i quadri dalle cornici dorate, le superfici entrano nel medesimo frullatore visivo, giocando con le architetture che mutano in quinte e poi in un unico scenario da abitare.

La ricerca dell’artista prosegue sulla scia del lavoro di Fallen Fruit di cui Young è co fondatore, il collettivo d’arte contemporanea che dal 2004 focalizza la sua pratica artistica sulla frutta come soggetto naturale, ma anche culturale e persino ‘politico’. Come la cultura, l’agricoltura si muove lungo rotte di espansione territoriale, commercio internazionale e migrazioni: sono semi che viaggiano per il mondo.  Da questa prospettiva, impegnarsi a produrre bellezza diventa per l’artista una forma di resistenza politica, un modo per spostare la percezione, alterare gli stati emotivi e aprire la mente a nuove possibilità. 

Una recente ricerca interna di META conferma che i contenuti che suscitano paura, rabbia o indignazione “mantengono gli utenti impegnati e aumentano il tempo di permanenza sulla piattaforma”. Al contrario, “la bellezza, la gioia, l’amore e il sublime interrompono questo ciclo”, afferma l’artista commentando l’utilizzo dei social nella nostra società. 

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Austin Young (Tranimal, Fallen Fruit) è un artista multidisciplinare il cui stile distintivo fonde bellezza, cultura pop, storia dell’arte, arte popolare ed esuberanza underground trasgressiva in un linguaggio visivo singolare. Attraverso la fotografia, il video, il ritratto performativo e l’arte pubblica, Young esplora la visibilità queer, l’impegno comunitario e il sublime potenziale dell’umanità collettiva. Originario di Reno, Nevada, Young ora vive tra Los Angeles, Roma e Puerto Vallarta. Fin da giovane, ha forgiato modi innovativi per integrare influenze diverse in una pratica artistica celebrata e che sfida i generi. 

È anche cofondatore di Fallen Fruit, il duo artistico di fama internazionale (con David Allen Burns) che esplora la collaborazione, lo spazio urbano e la memoria collettiva. Attraverso la fotografia, la cartografia, il video e le azioni partecipative – come i parchi pubblici della frutta, le adozioni di alberi e gli eventi di produzione di marmellate – Fallen Fruit indaga le storie culturali e politiche dell’uso del suolo, dell’agricoltura e del colonialismo. I loro progetti spaziano da installazioni site-specific in musei, giardini e spazi pubblici da Los Angeles a Palermo e Londra. Tra i recenti progetti personali figurano installazioni immersive in occasione della 60a Biennale di Venezia, il Tempio di Fiori per la mostra Flowers al Chiostro del Bramante a Roma e una commissione site-specific in corso presso la Chiesa di Sant’Aniello in Calabria, che fonde lo spazio sacro con la pratica artistica contemporanea.

 

Media relations:

Sofia Li Pira

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